Dopo la diffusione del report dell’Oms, in cui si dichiarava che la carne rossa e lavorata aumenta il rischio di cancro e, dopo il suo piccolo passo indietro, ognuno dice la sua. Ma la verità dov’è? La parola agli esperti.
La Nutrizionista Tiziana D’Amico di dNa Milano fa chiarezza. Prima, la “bomba” del 26 ottobre, diffusa attraverso il report dell’Organizzazione Mondiale della Sanità,in cui si leggeva che sulla base di prove, il consumo di 50 grammi di carne lavorata al giorno, cioè l’equivalente di due fette di bacon, aumenta il rischio di sviluppare un cancro al colon del 18% e che c’erano prove sufficienti per inserire la carne lavorata nel gruppo 1 della classificazione sugli agenti cancerogeni compilata dalla IARC che comprende anche sostanze come il tabacco e l’alcool. Poi, il passo indietro da parte di Kurt Straif, il responsabile del Programma monografie dello Iarc, la divisione che si occupa di ricerca sul cancro dell’OMS che, anche per smorzare le polemiche, dichiarò che i rischi ci sono ma che i risultati finali dello studio saranno resi noti soltanto a metà del 2016. Quindi per il momento, non si poteva parlare di verità assoluta. A questo punto ci si chiede: la verità dov’è? La carne aumenta o no il rischio di sviluppare un cancro? E se sì, in che termini lo fa? Fa chiarezza la dottoressa Tiziana D’Amico, biologo nutrizionista di dNa Milano, Centro interdisciplinare Nutrizione e Psicologia: «Prima di tutto va detto che la carne non è tutta uguale: c’è quella bianca, come pollo, coniglio e tacchino; quella rossa, proveniente dalle carni dei mammiferi, come bovini, suini, ovini ed equini, quindi per intenderci, vitelli, vacche, maiali, capre, pecore, cavalli e poi c’è la carna lavorata industrialmente, ovvero quella “incriminata” dall’Oms, con cui si fa riferimento alla carne che ha subito processi di salatura, affumicatura e stagionatura»: chiarisce.
La carne rossa, in particolare, è nociva per la salute? «Non esattamente. Anzi, la carne è la principale fonte di vitamina B12, non reperibile nei prodotti vegetali, vanta un’importante presenza della mioglobina, che è la proteina che conferisce il rosso alla carne e serve ad immagazzinare l’ossigeno in previsione di sforzi muscolari intensi e contiene tutti gli amminoacidi essenziali di cui l’uomo necessita per vivere. Classificare la carne come nociva, dunque, non è corretto. È sempre la dose che fa il veleno, oltre alla qualità del cibo, naturalmente».
Cosa ne decreta la qualità? «A pesare sono principalmente due fattori: ciò di cui si nutrono gli animali, cioè il cibo che viene dato loro e il processo a cui viene sottoposta la carne prima di essere messa in commercio. Sul primo punto va detto che i nostri allevatori sono molto attenti; se un tempo si ricorreva massivamente a ormoni, come gli anabolizzanti o i beta antagonisti, per aumentare la massa del 12% circa, o il cortisone per il benessere generale (infatti, se l’animale sta meglio, mangia di più) ormai questi trattamenti che hanno conseguenze dannose per la salute dell’uomo devono avvenire sotto attenti controlli. Tuttavia tutta la carne, ancora oggi, per essere tenera subisce il processo della frollatura che consiste nel tenere i quarti di macellazione a una temperatura compresa fra lo 0 e i 4 gradi centigradi, per un periodo che può andare da 2 a 20 giorni. Questo determina una dissoluzione del tessuto collagene e una prima alterazione delle cellule del muscolo: si tratta, infatti, del disfacimento cellulare che prelude alla vera e propria putrefazione ed è durante questo processo che possono formarsi alcune sostanze tossiche, come lo scatolo, l’indolo e la putrescina. Ma sono “pericoli” che esistono anche nascosti in molti altri alimenti: lo scatolo, ad esempio, lo si può trovare anche nell’amato sushi. E così anche la frutta. Perché allora non parlare dei pesticidi presenti nella frutta? Questa, infatti, risulta fresca solo se presa dall’albero e mangiata sul momento. Lo sottolineo per mettere in luce la pericolosità insita negli allarmismi che spesso fanno dimenticare il buonsenso» chiarisce la dottoressa D’Amico. «Inoltre, a proposito della macellazione, voglio ricordare che in Italia (a differenza dell’America) la macellazione avviene solo dopo aver rispettato i tempi di sospensione degli antibiotici dati agli animali sia a scopo preventivo, che curativo. Un passaggio necessario per far rientrare i livelli di residuo del farmaco nei limiti fissati per ogni molecola».
Come si può valutare la carne prima di acquistarla? «Leggendo attentamente l’etichetta che deve riportare per obbligo di legge l’origine delle carni fresche, refrigerate o congelate. Nello specifico, le carni suine, ovine, caprine e quelle avicole devono indicare sull’etichetta l’origine, limitando le diciture al paese dove sono stati allevati e a quello dove è avvenuta la macellazione, senza riportare il paese di nascita, così come previsto invece per le carni bovine. In alternativa alla scritta sul paese di allevamento e macellazione si può riportare sull’etichetta la parola “Origine” seguita dal nome della nazione. Perciò, quando sull’etichetta compare la scritta “Origine Italia” si può avere la certezza che si tratta di animali italiani al 100% nati, allevati e macellati nel nostro paese. Quando invece si trova la frase allevato in Italia e macellato in Italia vuol dire che l’animale è nato all’estero e poi è stato trasportato nel nostro paese per essere allevato e macellato».
È stato detto che la carne rossa lavorata aumenta il rischio di cancro, questo è corretto? «Sì, è vero che la carne rossa e in particolare la carne rossa lavorata è un cancerogeno umano, cioè che è in grado di indurre mutazioni a livello del DNA delle cellule. Una gran mole di studi condotti nel tempo ha dimostrato, infatti, che un consumo abbondante di carne rossa, soprattutto se lavorata e cotta ad alte temperature, aumenta il rischio di sviluppare molte malattie, prima fra tutte il cancro al colon-retto. Ma un aumentato rischio non significa che “mangiare carne rossa fa venire il cancro”. Né che bisogna diventare vegetariani o vegani, significa altresì che questo alimento espone ad un maggior rischio per la salute e va quindi limitato».
Ogni quanto andrebbe consumata? «Così come prevede la dieta mediterranea, il consumo ideale di carne rossa non lavorata è di una volta al mese. Da sostituire con le carni bianche, due volte alla settimana e dal pesce 4 volte la settimana».
Anche la cottura incide nell’aumentare il rischio per la salute? «Si, ad esempio la cottura alla griglia o in padella non sono consigliate. Le alte temperature, infatti, se da un lato “sterilizzano” la carne, diminuendo il pericolo di contaminazioni da microorganismi e causano cambiamenti nella struttura chimica delle proteine, aumentandone sia la digeribilità che il potenziale nutritivo, dall’altro, in questo nel processo, provocano la formazione di alcune sostanze, come le ammine eterocicliche, potenzialmente tossiche e cancerogene. Queste abbondano, per esempio, all’interno della classica “crosta bruciacchiata” della carne. A questo proposito, uno studio pubblicato nel 2011 sul British Journal of Cancer, condotto su 17.000 partecipanti, ha rilevato una frequenza maggiore di cancro al colon, rispettivamente del 56% e del 59%, in chi consumava la carne più grigliata o più cotta. Dunque, è meglio evitare una cottura eccessiva, rimuovere le parti nere e prediligere forme di cottura più sane come quella al vapore».
Il nostro corpo, bilancio energetico tra ENTRATE ⇧ e USCITE ⇩
L’energia introdotta con gli alimentièutilizzata sia durante il riposo sia durante un’attività fisica. Se si introduce più energia di quanta se ne consuma, l’eccesso si accumula nel corpo sotto forma di grasso da riutilizzare in caso di richiesta energica e mancanza di alimenti introdotti.
Il ruolo fondamentale lo giocail metabolismoovvero la capacità di bruciare energia che è variabile da persona a persona.
Pur introducendo la stessa quantità di energia con la dieta e avendo uno stile di vita simile, una persona può tendere ad ingrassare e un’altra no. Questo non dipende solo da fattori ormonali, ma anche dall’assorbimento intestinale, dalla digestione, dalla conformazione delle cellule dell’individuo e dalle infiammazioni che possono creare un vero e proprio blocco istaminico.
Quantità eccessive di grasso rappresentano un pericolo per la salute e l’insorgenza di patologie
Malattie cardiovascolari, diabete, ipertensione, alcuni tipi di cancro, insufficienze respiratorie e conseguenze meccaniche dovute al sovraccarico delle articolazioni (colonna vertebrale, ginocchia, anche, ecc…) possono essere il risultato di una cattiva alimentazione.
È sempre più evidente e dimostrato come il peso agisca sulla qualità della vita e sulla salute fisica e mentale.
Nel mondo è obeso 1 adulto su 10, un dato che è raddoppiato solo negli ultimi 30 anni, aumentando così il fattore di rischio per malattie cardiovascolari, diabete e tumori. Non sempre però in una dieta serve eliminare del tutto un alimento o un suo derivato.
Bisogna soprattutto seguire un corretto regime alimentare ogni giorno per avere le difese e le forze per depurare da subito il corpo da quella “frittura di paranza o da quella cotoletta di maiale che amiamo tanto” senza che questi ci causino del male.
dNa Milano ha plasmato unmetodo innovativoe attraversocostanti studienumerose ricerchenel settore Nutrizione svolte dai Biologi Nutrizionisti, con il supporto dei Medici presenti in sede, si prodiga ogni giorno perla Salute dei pazientiintenti a risolvere qualunque problematica relativa ad una scorretta alimentazione.
Le aree di intervento per la Nutrizione sono diverse ed oltre all’aspetto legato al semplice dimagrimento, dNa Milano ha sviluppato 4 aree:Nutrizione per patologie,Nutrizione sportiva,Nutrizione in gravidanza,Nutrizione pediatrica e svezzamento.
NUOVA BILANCIA BIOIMPEDENZIOMETRICA
TANITA MC 780: Analizzatore di composizione corporea a 3 frequenze *MULTISEGMENTALE*
L’analizzatore multisegmentale di composizione corporea MC 780 MA di Tanita utilizzata in dNa Milano, è l’ideale per fornire un’analisi istantanea della salute del paziente e lo stato di forma fisica monitorando i progressi nel tempo.
La nuova tecnologia, con risultati veloci ed accurati, permette di rilevare innumerevoli parametri.
L’uso di uno strumento a multifrequenza (bassa+media+alta) supera di gran lunga le attuali tecniche a monofrequenza (bassa) riuscendo a scansionare e quindi analizzare meglio distretti di tessuto e cellule. L’analisi così approfondita è essenziale per fornire una consulenza personalizzata e dettagliata su tutti gli aspetti della composizione delle varie parti del corpo.
COMPOSIZIONE CORPOREA GENERALE
Il peso corporeo può essere ripartito in massa magra (acqua, proteine e minerali) e massa grassa. Peso e BMI non sono parametri che indicano esattamente la composizione del corpo. Il peso totale va suddiviso in grasso, muscoli, acqua e ossa osservati nei cinque distretti (gamba dx e sx, braccio dx e sx, busto). E’ importante valutare l’equilibrio fra di essi soprattutto negli individui in cui la percentuale di massa grassa potrebbe essere associata ad una ridotta massa magra causando sarcopenia e fragilità ossea (skinny fat).
OBESITA’ E RISCHIO CARDIOVASCOLARE
La percentuale di grasso corporeo è il parametro che meglio permette di identificare il quadro di obesità. L’analisi della massa grassa segmentale permette di comprenderne la distribuzione e quindi valutare la presenza di obesità di tipo androide o ginoide. L’area del grasso viscerale, la circonferenza vita e il rapporto vita-fianchi completano il quadro, andando a integrare l’analisi del rischio cardiovascolare.
STATO NUTRIZIONALE
Stato nutrizionale e stato di salute sono due condizioni strettamente legate che si influenzano vicendevolmente. In particolare, la valutazione dello stato nutrizionale è indicata per tutti i pazienti a rischio di malnutrizione. Uno stato nutrizionale alterato incide sulla prognosi di malattia, sulla risposta alle terapie e sul rischio di complicanze, per questo sono importanti un’analisi precoce e un monitoraggio costante.
EDEMA E SCREENING CIRCOLATORIO/STATO DI IDRATAZIONE
Il parametro rapporto AEC sta a indicare il valore di acqua extracellulare/acqua corporea totale (AEC/ACT). E’ detto anche edema index perché rileva fini variazioni dell’idratazione corporea e anche minimi accumuli di acqua extracellulare.
E’ indispensabile per monitorare tutte le persone soggette a edema (insufficienza renale/cardiaca/epatica, malnutrizione…).
Nel referto di questa bilancia troviamo il rapporto AEC/ACT a tutto corpo e segmentale. I valori segmentali permettono una più approfondita valutazione dell’idratazione corporea, specialmente quando il valore a tutto corpo è nella norma oppure quando l’edema è localizzato (es. linfedema). I parametri segmentali di rapporto AEC/ACT si sono rivelati un utile strumento per supportare le diagnosi precoci di stenosi venosa e trombosi, offrendo un utile screening circolatorio per tutti i pazienti soggetti a queste condizioni.
SIMMETRIA MUSCOLARE
Nel referto di Tanita MC 780 MA, la valutazione dell’equilibrio corporeo offre una rapida valutazione della presenza di eventuali asimmetrie (tra gli arti superiori, quelli inferiori o tra la parte superiore del corpo vs quella inferiore). L’analisi della massa magra segmentale permette di quantificare tali asimmetrie, offrendo una valutazione in Kg per ogni segmento e in valore percentuale rispetto ai valori ideali. Questi dati vanno sempre incrociati con il valore di AEC/ACT segmentale, per valutare la presenza di un concomitante edema. Il monitoraggio di questi parametri e dell’angolo di fase segmentale permette di valutare l’evoluzione dell’asimmetria.
SARCOPENIA
La sarcopenia – definita come perdita di massa, forza muscolare e di performance fisica – è una condizione correlata soprattutto all’età, ma anche alla sedentarietà, alla presenza di malattie debilitanti e alla malnutrizione. Ha severe conseguenze ed è importante valutarla con tempestività. Il monitoraggio del muscolo scheletrico, della massa magra segmentale e dello skeletal muscle index (SMI) consentono di quantificare, in modo poco invasivo, la perdita di massa muscolare e la sua evoluzione nel tempo.
TANITA MC 780: Campi di applicazione
DIETETICA CLINICA
Nei pazienti a rischio di malnutrizione o ipernutrizione, l’analisi della composizione corporea professionale consente di valutare e monitorare nel tempo lo stato di nutrizione, individuare i trattamenti più idonei e la qualità del cambio ponderale.
CARDIOLOGIA
Consente di individuare lo stato di idratazione del paziente scompensato, in maniera rapida e non invasiva e di moderare le variazioni dell’edema segmento per segmento. L’edema segmentale può essere un utile strumento per monitorare i pazienti soggetti a trombosi. La percentuale di grasso corporeo e il grasso viscerale completano la valutazione del rischio cardiovascolare del paziente.
ENDOCRINOLOGIA
Consente un monitoraggio accurato e preciso della composizione corporea, fondamentale nei pazienti con patologie che influiscono su di essa, come il diabete, la PCOS, le malattie della tiroide, ecc.
NEFROLOGIA
I dati di Tanita sono un ottimo ausilio nel determinare lo stato di idratazione del paziente e quello nutrizionale. Consente di valutare accuratamente le variazioni dell’acqua prima e dopo la dialisi. L’edema index segmentale può essere utile a monitorare i pazienti soggetti a problematiche circolatorie.
SPORT
I valori analizzati da Tanita MC780 risultano decisamente utili e significativi per chi volesse valutare l’adeguatezza della propria alimentazione e stile di vita. Si rivelano indispensabili ed estremamente preziosi per lo sportivo che potrà valutare la qualità degli allenamenti, l’adeguata intensità e volume, rischi di sovrallenamento ma anche l’adeguato apporto energetico o carenze alimentari.
PEDIATRIA
Analizza in modo preciso la composizione corporea del bambino e la controlla nel tempo. Le curve di crescita per peso e altezza sono integrate nel referto. Nei bambini con eccesso ponderale lo strumento permette di valutare lo stato di obesità e fornisce parametri che aiutano a stimare il rischio cardiovascolare. Nei bambini a rischio malnutrizione consente di analizzare lo stato nutrizionale ed individuare il trattamento più idoneo.
MEDICINA RIABILITATIVA
Nei pazienti soggetti a traumi, infortuni, decadimento della funzione muscolare o malattie neuromuscolari, Tanita consente di quantificare e monitorare nel tempo la presenza di asimmetrie muscolari, sarcopenia, edema ed infiammazione. L’analisi separata dei 5 segmenti corporei consente una pianificazione dei trattamenti volti al recupero muscolare.
Bilancia tradizionale (monofrequenza, con elettrodi posizione sdraiata) * VS * Bilancia TANITA MC 780
CARATTERISTICHE TECNICHE
BIA TRADIZIONALE (BASSA FREQUENZA)
BIA MC 780 (ALTA FREQUENZA)
VANTAGGI TECNOLOGIA BIA MC 780
TIPOLOGIA DI FREQUENZA
Monofrequenza
Multifrequenza
Utilizza 3 frequenze 5KHz/50Hz/250KHz, valori di misurazione dell’acqua corporea più accurati
ANALISI SEGMENTALE DIRETTA
Misura direttamente i 5 segmenti (braccio dx e sx, tronco, gamba, dx e sx). I diversi segmenti presentano differenze in termini di composizione e quindi d’impedenza. La misurazione del tronco vale 50% del peso e ha valori d’impedenza differenti dagli altri distretti.
NUMERO DI VALORI DI IMPEDENZA MISURATA
1
15
Utilizza fino a 3 frequenze = 3 valori di impedenza per ciascuno dei 5 segmenti
NUMERO DI ELETTRODI
4
8
Gli elettrodi tattili di MC 780 consentono di effettuare l’analisi segmentale. I valori saranno più accurati.
ELETTRODI RIUTILIZZABILI TATTILI
Consente un risparmio di materiale monouso, di tempo di applicazione e di smaltimento nel rispetto di una maggiore economicità.
MISURAZIONE DEL PESO
Effettua il peso del soggetto senza dover utilizzare la bilancia consentendo un notevole risparmio di tempo.
MISURAZIONE INDIPENDENTE DALL’OPERATORE
Gli elettrodi sono fissi, posizionati sempre negli stessi punti delle mani e dei piedi. Il posizionamento manuale degli elettrodi monouso può infatti influenzare la precisione e l’accuratezza della misurazione.
ASSENZA DI STIME EMPIRICHE
L’assenza di correzioni relative a sesso ed età consente una rilevazione più accurata. I risultati si basano esclusivamente sui valori di impedenza calcolati sul soggetto misurato.
Con il passare degli anni dati statistici dimostrano come le patologie a cui facilmente può far fronte l’uomo siano aumentate. Con l’avvento dei social networks e della facile ricerca in rete, numerose sono le informazioni – di cui troppe discordanti – in grado di creare confusione e fare danni. La letteratura scientifica ha dimostrato come la corretta alimentazione può a volte giocare un ruolo fondamentale nel fornire un supporto alla medicina tradizionale nella prevenzione e nella guarigione di molte malattie purché seguita da uno specialista in Nutrizione.
NUTRIZIONE SPORTIVA
Le attività sportive sono sia qualitativamente che quantitativamente molto diverse e di conseguenza richiedono fabbisogni energetici e di nutrienti molto diversi fra loro. Quando una persona decide di iniziare a praticare una determinata attività sportiva è necessario che fornisca al suo organismo maggiore energia oltre a quella normalmente utilizzata per il metabolismo basale, la termoregolazione, l’accrescimento o il mantenimento plastico dei tessuti o per il lavoro muscolare. Il compito del nutrizionista sportivo è quello di studiare, tramite la Bioimpedenziometria, la composizione corporea dell’atleta, la sua variazione durante lo stress muscolare e adattare il suo piano alimentare per il raggiungimento degli obbiettivi prefissati.
NUTRIZIONE IN GRAVIDANZA
Il principale ruolo di una madre è quello di nutrire, crescere e condurre il proprio figlio verso una vita migliore. Ecco perché l’essere mamma diventa quasi un dovere di ogni donna e richiede delle particolari ed attente regole. Negli ultimi anni, L’OMS ha sottolineato infatti, l’importanza del benessere psico-fisico della madre prima durante e dopo il parto. Per questi motivi, e non solo, dNa Milano promuove da tempo l’importanza di una sana nutrizione (non dieta) in tutto il periodo gestazionale.
NUTRIZIONE PEDIATRICA E SVEZZAMENTO
Lo svezzamento e la nutrizione in età pediatrica sono due fasi estremamente importanti per il bambino, ma ancora di più per la mamma, la quale senza volerlo, rischia di trasmettere ansie e fare errori solo per una sorta di carico emozionale o bombardamento di informazioni, a volte contrastanti. Prima di concentrarsi sulla scelta del cibo per il bambino, occorre porre l’attenzione sui tempi e sui modi di somministrazione e per questo motivo dNa Milano organizza corsi collettivi o colloqui personali con analisi della familiarità e delle abitudini per meglio gestire questa fase molto delicata nella vita dei futuri abitanti del mondo.
TABELLE ALIMENTARI INRAN e PORZIONI STANDARD S.I.N.U.
Uova di gallina, intero, cotto a frittata o strapazzato
411
Rene di suino
410
Fegato di bovino, cotto
385
Rene di bovino
375
Uova di gallina, intero
371
Uova di gallina, intero, cotto alla coque o sodo
371
Uova di gallina, intero, congelato
370
Fegato di suino, cotto
290
Cuore di bovino, cotto
274
Fegato di suino, crudo
260
Burro
250
Animelle di bovino crude
250
Cuore di tacchino, cotto
238
Cuore di pollo, cotto
231
Lingua di bovino, cotta
211
Tacchino intero, con pelle crudo
195
Fegato di bovino
191
Salsiccia di fegato
184
Cuore di pollo crudo
170
Patè di fegato
169
Cuore di tacchino crudo
150
Ostrica
150
Gamberi, freschi
150
Gamberi, sgusciati, surgelati
150
Cuore di bovino
150
Sardine, sott’olio, sgocciolate
140
Cozza o mitilo
121
Sardine, sott’olio
120
Pollo intero con pelle, cotto [in forno senza aggiunta di grassi e di sale e scolato dal grasso prodotto con la cottura]
119
Acciuga o alice, sotto sale
119
Lingua di bovino cruda
119
Agnello, coscio, cotto [tessuto muscolare privato del grasso visibile, cotto in forno senza aggiunta di grassi e di sale]
116
Acciuga o alice, sott’olio
114
Tacchino, fuso, con pelle, cotto [in forno senza aggiunta di grassi e di sale e scolato dal grasso prodotto con la cottura]
110
Aringa, sotto sale
110
Agnello cotto [tessuto muscolare privato del grasso visibile]
110
Molluschi
110
Latte di vacca in polvere, intero
109
Pollo intero senza pelle, cotto [in forno senza aggiunta di grassi e di sale e scolato dal grasso prodotto con la cottura]
109
Grana
109
Tacchino, sovracoscio, senza pelle, cotto [in forno senza aggiunta di grassi e di sale e scolato dal grasso prodotto con la cottura]
108
Tacchino, fuso, senza pelle, cotto [in forno senza aggiunta di grassi e di sale e scolato dal grasso prodotto con la cottura]
107
Agnello, costoletta, cotta [tessuto muscolare privato del grasso visibile, cotta in forno senza aggiunta di grassi e di sale]
104
Granchio, in scatola
101
Vitello, filetto, cotto [saltato in padella senza aggiunta di grassi e di sale]
99
Salame cacciatore
99
Faraona, coscio, senza pelle, cotto [allo spiedo senza aggiunta di grassi e di sale e scolato dal grasso prodotto con la cottura]
99
Cotechino, confezionato precotto [bollito per 20 min. dentro la confezione e scolato dal liquido prodotto con la cottura]
98
Pollo, carne, pelle e rigaglie
98
Brie
98
Aringa, marinata
97
Coppa Parma
96
Zampone, confezionato precotto [bollito per 20’ dentro la confezione e scolato dal liquido prodotto con la cottura]
95
Lardo
95
ALIMENTO
COLESTEROLO (MG/100 G P.E.)
Milza di bovino
42
Fegato di suino, crudo
18
Tè (foglie)
15.2
Corvina
14.4
Cacao amaro in polvere
14.3
Crusca di frumento
12.9
Fegato di ovino
12.6
Storione, uova [caviale]
11.8
Pepe nero
11.2
Germe di frumento [composizione media fra germe di frumento duro e tenero]
10
Menta
9.5
Fegato di equino
9
Fagioli -Borlotti secchi crudi
9
Fegato di bovino
8.8
Fagioli -Cannellini secchi crudi
8.8
Fagioli, dall’occhio secchi
8.8
Rosmarino
8.5
Rene di bovino
8
Lenticchie secche crude
8
Fagioli crudi
8
Radicchio verde
7.8
Pistacchi
7.3
Soia secca
6.9
Farina di soia
6.9
Polmone di bovino
6.7
Ceci secchi crudi
6.4
Uova di gallina, intero, in polvere
6.3
Ostrica
6
Rana
6
Pesche, secche
6
Anacardi
6
Cozza o mitilo
5.8
Muesli
5.6
Mormora
5.6
Basilico
5.5
Scorfano
5.5
Lupini, ammollati
5.5
Albicocche, disidratate
5.3
Salsiccia di fegato
5.3
Cuore di suino
5.3
Fiocchi d’avena
5.2
Rughetta o rucola
5.2
Albicocche, secche
5
Cioccolato fondente
5
Fave secche sgusciate crude
5
Cuore di equino
5
Cuore di ovino
5
Uova di gallina, tuorlo
4.9
Lievito di birra, compresso
4.9
Cuore di bovino
4.6
Piselli secchi
4.5
Patè di pollo
4.5
Pagello
4.3
Salpa
4.3
Salsiccia di suino, secca
4.3
Occhiata
4.2
Farina d’avena
4.2
Patè di coniglio
4.2
Prezzemolo
4.2
Spigola
4.1
Patè di fegato
4.1
Caffe’ tostato
4.1
Boga
4.1
Pagello bocca d’oro
4
Trippa di bovino
4
Feijoa
4
Grano saraceno
4
Salsiccia di suino, fresca, cotta, saltata in padella senza aggiunta di grassi e di sale
4
Prugne secche
3.9
Cavallo
3.9
Fette biscottate
3.8
Patè di prosciutto
3.8
Pesce gatto
3.7
Cocco, essiccato
3.6
Frumento duro
3.6
Cervello di bovino
3.6
Crema di nocciole e cacao
3.6
Cocco, essiccato
3.6
Olive da tavola conservate
3.5
Tartufo nero
3.5
Arachidi, tostate
3.5
Torrone alla mandorla
3.5
ALIMENTO
COLESTEROLO (MG/100 G P.E.)
Crusca di frumento
42.4
Biscotti integrali arricchiti con fibra
28
Carrube
23.1
Fave secche crude
21.1
Fagioli -Cannellini secchi crudi
17.6
Fagioli crudi
17.5
Fagioli -Borlotti secchi crudi
17.3
Piselli secchi
15.7
Pop corn
15.1
Farina di segale
14.3
Fichi, seccati al forno e mandorlati
14
Passiflora
13.9
Lenticchie secche crude
13.8
Castagne, secche
13.8
Cocco, essiccato
13.7
Ceci secchi crudi
13.6
Fichi, secchi
13
Fagioli, dall’occhio secchi
12.7
Mandorle dolci, secche
12.7
Snack di frutta pressata
12.6
Mele, disidratate
12.5
Soia secca
11.9
Farina di soia
11.2
Arachidi, tostate
10.9
Pistacchi
10.6
Frumento duro
9.8
Frumento tenero
9.7
Noci pecan
9.4
Orzo perlato
9.2
Datteri, secchi
8.7
Farina di frumento integrale
8.4
Tartufo nero
8.4
Semi di zucca secchi
8.4
Prugne secche
8.4
Lenticchie secche, cotte [bollite in acqua distillata senza aggiunta di sale e scolate]
8.3
Castagne, arrostite
8.3
Fiocchi d’avena
8.3
Nocciole, secche
8.1
Cioccolato fondente
8
Macadamia
8
Carciofi, cotti [bolliti in acqua distillata senza aggiunta di sale]
7.9
Fagioli, cotti [bolliti in acqua distillata senza aggiunta di sale e scolati]
7.8
Fagioli -Cannellini secchi, cotti [bolliti in acqua distillata senza aggiunta di sale e scolati]
7.8
Farina d’avena
7.6
Lamponi
7.4
Fave secche sgusciate, cotte [bollite in acqua distillata senza aggiunta di sale e scolate]
7.3
Crackers con crusca
7.1
Fave secche sgusciate crude
7
Fagioli -Borlotti secchi, cotti [bolliti in acqua distillata senza aggiunta di sale e scolati]
6.9
Lievito di birra, compresso
6.9
Farro
6.8
Cereali da colazione per bambini
6.5
Feijoa
6.5
Pane di tipo integrale
6.5
Pasta di semola, integrale cruda
6.4
Piselli freschi, cotti [saltati in padella senza aggiunta di grassi e di sale]
6.4
Muesli
6.4
Piselli freschi crudi
6.3
Piselli surgelati
6.3
Noci, secche
6.2
Pappa per bambini alle verdure
6.1
Grano saraceno
6
Biscotti integrali
6
Fave fresche, cotte [saltate in padella senza aggiunta di grassi e di sale]
5.9
Mele cotogne
5.9
Ceci secchi, cotti [bolliti in acqua distillata senza aggiunta di sale e scolati]
5.8
Ceci in scatola, scolati
5.7
Fagioli -Borlotti in scatola, scolati
5.5
Carciofi crudi
5.5
Fette biscottate integrali
5.4
Castagne, bollite
5.4
Guava
5.4
Uva, secca
5.2
Biscotti con crusca
5.2
Cavoli di bruxelles, cotti [bolliti in acqua distillata senza aggiunta di sale]
5.1
ALIMENTO
COLESTEROLO (MG/100 G P.E.)
Zucchero, saccarosio
104.5
Mele, disidratate
92.2
Caramelle dure
91.6
Pesche, disidratate
88
Albicocche, disidratate
84.6
Miele
80.3
Pere, candite
75.9
Canditi [ciliegie, scorzette di frutta, frutti ghiacciati]
75
Fichi, canditi
73.7
Uva, secca
72
Lenti colorate ripiene di cioccolato
70.8
Caramelle tipo “mou”
70
Gomme da masticare, lastrine e confetti
70
Pesche, secche
68.3
Albicocche, secche
66.5
Ciliege, candite
66.4
Datteri, secchi
63.1
Marmellate, normali e tipo frutta viva
58.7
Fichi, seccati al forno e mandorlati
58.2
Crema di nocciole e cacao
58.1
Fichi, secchi
58
Latte di vacca, condensato zuccherato
56.5
Latte di vacca in polvere, scremato
56.2
Prugne secche
55
Pasta di mandorle
54.6
Barretta al cocco ricoperta di cioccolato
53.7
Torrone alla mandorla
52
Cioccolato al latte
50.5
Latte di vacca in polvere, parzialmente scremato
50.2
Cioccolato fondente
49.7
Carrube
48.9
Cioccolato al latte con nocciole
48.6
Wafer ricoperto di cioccolato
46.8
Merendine, con marmellata
46.5
Merendine, farcite di latte
45.7
Latte di vacca in polvere, intero
42
Savoiardi
39.3
Gelato confezionato- ghiacciolo all’arancio
36.5
Crostata con crema al cacao
36.1
Biscotti per l’infanzia
35.7
Merendine, tipo pasta frolla
35.2
Merendine, tipo pan di spagna
34.9
Gelato confezionato- sorbetto al limone, in vaschetta
34.2
Torta margherita
34.1
Gelato confezionato- stracciatella, in vaschetta
31.5
Liquori da dessert
31.1
Biscotti integrali
28.8
Crostata con marmellata di albicocche, tipo industriale
28.4
Gelato confezionato- panna ricoperta di cioccolato fondente
28.2
Marsala tipico
28
Gelato confezionato- panna, in vaschetta
27.2
Biscotti wafers
26.7
Muesli
26.2
Pane al malto
26.1
Gelato confezionato- vaniglia, in vaschetta
25.7
Gelato confezionato- cacao, in vaschetta
25.3
Gelato confezionato- nocciola, in vaschetta
25.2
Peperoni, cotti [saltati in padella senza aggiunta di grassi e di sale]
24.3
Gelato confezionato- caffè, in vaschetta
23.9
Cipolle, cotte [bollite in acqua distillata senza aggiunta di sale]
23.6
Salsa tomato ketchup
22.9
Panettone
22.9
Cipolline, cotte [bollite in acqua distillata senza aggiunta di sale]
22.6
Merendine, tipo briosche
22.5
Biscotti frollini
22
Gelato confezionato- fior di latte, ricoperto di sorbetto alla fragola
21.3
Gelato confezionato- fior di latte, in vaschetta
20.7
Pomodori, conserva
20.4
Biscotti secchi
18.5
Baba’ al rhum
18.5
Carote, cotte [bollite in acqua distillata senza aggiunta di sale]
18.3
Mandarini
17.6
Uva, succo, in cartone
17.3
Litchi
17.2
Aperitivi a base di vino
17
Ananas, sciroppato
16.6
ALIMENTO
COLESTEROLO (MG/100 G P.E.)
Olio di girasole
99.9
Olio di mais
99.9
Olio di fegato di merluzzo
99.9
Olio di mandorle dolci
99.9
Olio di palma
99.9
Olio di sesamo
99.9
Olio di soia
99.9
Olio di vinacciolo
99.9
Olii vegetali [oliva, soia, mais ecc.]
99.9
Olio di oliva
99.9
Olio di oliva extra vergine
99.9
Olio di arachide
99.9
Olio di cocco
99.9
Olio di colza
99.9
Olio di germe di grano
99.9
Strutto o sugna
99
Lardo
99
Sego di bue
96.5
Margarina -100% vegetale
84
Margarina -2/3 di grassi animali, 1/3 di grassi vegetali
84
Burro
83.4
Macadamia
76
Noci pecan
71.8
Maionese
70
Noci, secche
68.1
Nocciole, secche
64.1
Cocco, essiccato
62
Noci
57.7
Pistacchi
56.1
Mandorle dolci, secche
55.3
Burro d’arachidi
53.7
Pinoli
50.3
Arachidi, tostate
50
Salsiccia di suino, secca
47.3
Mascarpone
47
Burrini
47
Anacardi
46
Cotechino, confezionato precotto
42.3
Salsiccia di fegato
41.2
Capocollo
40.2
Ciccioli
40
Butirro calabro
37.8
Mortadella di bovino e suino
37
Cioccolato al latte con nocciole
36.9
Latteria [formaggio tipico del Veneto]
36.4
Uova di gallina, intero, in polvere
36.4
Cioccolato al latte
36.3
Cocco
35
Panna o crema di latte
35
Oca
34.4
Salame Fabriano
34.3
Patè di prosciutto
34.3
Salame cacciatore
34
Salame ungherese
34
Cioccolato fondente
33.6
Pecorino siciliano
33.6
Coppa Parma
33.5
Pecorino romano
33.1
Crema di nocciole e cacao
32.4
Patè di coniglio
32.2
Pecorino
32
Patè di fegato
31.7
Zampone, confezionato precotto
31.6
Salame Milano
31.1
Caciocavallo
31.1
Cheddar
31
Formaggio cremoso spalmabile
31
Caciotta mista
31
Emmenthal
30.6
Salame Brianza
30.5
Formaggio molle da tavola
30.2
Patatine fritte, in busta
29.6
Caciotta toscana
29.6
Uova di gallina, tuorlo
29.1
Uova di gallina, tuorlo, congelato
29.1
Groviera
29
Anguilla d’allevamento, filetti
28.9
Salame nostrano
28.5
Caciottina mista
28.5
Provolone
28.2
Mortadella
28.1
Pancetta tesa
28.1
ALIMENTO
COLESTEROLO (MG/100 G P.E.)
Soia, isolato proteico
86.5
Melù o pesce molo, stoccafisso secco
80.1
Uova di gallina, intero, in polvere
51.9
Ciccioli
40.8
Vitello, filetto, cotto [saltato in padella senza aggiunta di grassi e di sale]
38.6
Caciocavallo
37.7
Soia secca
36.9
Farina di soia
36.8
Agnello cotto [tessuto muscolare privato del grasso visibile]
35.6
Cefalo muggine, uova [bottarga]
35.5
Faraona, coscio, senza pelle, cotto [allo spiedo senza aggiunta di grassi e di sale e scolato dal grasso prodotto con la cottura]
34.4
Parmigiano
33.5
Latte di vacca in polvere, scremato
33.1
Grana
33
Sardine fritte
32.3
Bresaola
32
Pinoli
31.9
Pollo, ala con pelle, cotta [in forno senza aggiunta di grassi e di sale e scolato dal grasso prodotto con la cottura]
31.7
Pollo, fuso con pelle, cotto [in forno senza aggiunta di grassi e di sale e scolato dal grasso prodotto con la cottura]
31.2
Agnello, coscio, cotto [tessuto muscolare privato del grasso visibile, cotto in forno senza aggiunta di grassi e di sale]
31.1
Latteria [formaggio tipico del Veneto]
30.7
Faraona, petto, senza pelle, cotto [allo spiedo senza aggiunta di grassi e di sale e scolato dal grasso prodotto con la cottura]
30.7
Groviera
30.6
Salame Felino
30.5
Tacchino, sovracoscio, senza pelle, cotto [in forno senza aggiunta di grassi e di sale e scolato dal grasso prodotto con la cottura]
30.2
Pollo, petto, cotto [saltato in padella senza aggiunta di grassi e di sale]
30.2
Maiale, leggero, bistecca, cotta [saltata in padella senza aggiunta di grassi e di sale]
30.1
Pollo, fuso senza pelle, cotto [in forno senza aggiunta di grassi e di sale e scolato dal grasso prodotto con la cottura]
29.9
Tacchino, fesa, cotta [saltata in padella senza aggiunta di grassi e di sale
29.6
Prosciutto crudo, disossato, magro [privato del grasso visibile]
29.3
Arachidi, tostate
29
Merluzzo o nasello, baccala’ secco
29
Pecorino siciliano
28.9
Pollo intero senza pelle, cotto [arrosto di rosticceria]
28.9
Latte di vacca in polvere, parzialmente scremato
28.8
Agnello, costoletta, cotta [tessuto muscolare privato del grasso visibile, cotta in forno senza aggiunta di grassi e di sale]
28.7
Salame cacciatore
28.5
Emmenthal
28.5
Pollo, sovracoscio senza pelle, cotto [in forno senza aggiunta di grassi e di sale e scolato dal grasso prodotto con la cottura]
28.3
Pollo intero con pelle, cotto [arrosto di rosticceria]
28.3
Prosciutto crudo San Daniele
28.3
Speck
28.3
Provolone
28.1
Tacchino, fuso, senza pelle, cotto [in forno senza aggiunta di grassi e di sale e scolato dal grasso prodotto con la cottura]
28
Germe di frumento [composizione media fra germe di frumento duro e tenero]
28
Pollo intero senza pelle, cotto [in forno senza aggiunta di grassi e di sale e scolato dal grasso prodotto con la cottura]
27.9
Coniglio intero, cotto
27.9
Caciotta romana di pecora
27.7
Prosciutto crudo di Parma, magro [privato del grasso visibile]
27.5
Salame nostrano
27.3
Fave secche sgusciate, crude
27.2
Pollo intero con pelle, cotto [in forno senza aggiunta di grassi e di sale e scolato dal grasso prodotto con la cottura]
27.1
Caciottina mista
26.9
Storione, uova [caviale]
26.9
Prosciutto crudo, disossato
26.9
Prosciutto crudo San Daniele, magro [privato del grasso visibile]
26.8
Trota, surgelata, cotta [in forno a microonde senza aggiunta di acqua e di sale]
26.7
Pollo, sovracoscio con pelle, cotto [in forno senza aggiunta di grassi e di sale e scolato dal grasso prodotto con la cottura]
26.7
Salame Milano
26.7
ALIMENTO
COLESTEROLO (MG/100 G P.E.)
Soia, salsa
5720
Minestrone liofilizzato
5600
Prosciutto crudo di Parma
2578
Prosciutto crudo, disossato, magro [privato del grasso visibile]
2440
Prosciutto crudo, disossato
2238
Storione, uova [caviale]
2200
Salmone, affumicato
1880
Salame Brianza
1827
Pecorino
1800
Salame Felino
1697
Salame Napoli
1693
Pancetta magretta
1686
Salame Fabriano
1683
Salame nostrano
1633
Bresaola
1597
Speck
1557
Coppa Parma
1524
Salame ungherese
1504
Salame cacciatore
1498
Salame Milano
1497
Feta
1440
Salsiccia di suino, fresca, cotta, saltata in padella senza aggiunta di grassi e di sale
1273
Cotechino, confezionato precotto
1138
Salsa tomato ketchup
1120
Salsiccia di suino, fresca cruda
1100
Cornflakes
1100
Patatine fritte, in busta
1070
Aringa, marinata
1030
Pancetta tesa
1016
Corned beef, in scatola
1000
Formaggino
1000
Formaggino, meno grasso
1000
Wurstel, cotto [saltato in padella senza aggiunta di grassi e di sale]
930
Cotechino, confezionato precotto [bollito per 20 min. dentro la confezione e scolato dal liquido prodotto con la cottura]
875
Taleggio
873
Provolone
860
Salsiccia di fegato
810
Margarina -100% vegetale
800
Wurstel crudo
793
Patè di fegato
790
Pizza bianca
789
Pizza con pomodoro
775
Zampone, confezionato precotto
762
Prosciutto cotto, magro [privato del grasso visibile]
726
Brie
700
Grana
700
Zampone, confezionato precotto [bollito per 20’ dentro la confezione e scolato dal liquido prodotto con la cottura]
699
Carne bovina pressata, in scatola
697
Fontina
686
Carne bovina in gelatina, in scatola
656
Camembert
650
Prosciutto cotto
648
Cheddar
610
Parmigiano
600
Gorgonzola
600
Pane di segale
580
Uova di gallina, intero, in polvere
573
Granchio, in scatola
550
Latte di vacca in polvere, scremato
550
Salmone, in salamoia
540
Caciotta toscana
514
Ostrica
510
Mortadella
506
Melù o pesce molo, stoccafisso secco
500
Acciuga o alice, sott’olio
480
Minestre in scatola, crema di pollo
460
Panini al latte
460
Pecorino siciliano
450
Emmenthal
450
Latte di vacca in polvere, intero
440
Minestre in scatola, crema di cipolle
438
Fagioli -Cannellini in scatola, scolati
431
Biscotti secchi
410
Minestre in scatola, crema di asparagi
410
Pangrattato
400
Minestre in scatola, crema di funghi
398
Minestre in scatola, crema di pomodori
396
Croissants
390
Con il termine ipercolesterolemia si indica un livello di colesterolo totale nel sangue più alto di quello raccomandato dalla American Heart Association (200 mg/dl).
Il colesterolo totale, a sua volta, può essere distinto in colesterolo-HDL e colesterolo-LDL. Il colesterolo-HDL è considerato “buono” in quanto livelli più alti sono stati correlati con un rischio ridotto di malattie cardiovascolari. Un livello elevato di colesterolo-LDL (colesterolo “cattivo”), invece, è un forte fattore di rischio per le malattie cardiovascolari.
Il consumo di una dieta in grado di apportare la quantità necessaria di energia e nutrienti è essenziale per mantenere la salute e prevenire o ritardare l’insorgenza di malattie cronicodegenerative. Ecco alcuni consigli utili da seguire:
Consumare 5 o più porzioni di frutta e verdura al giorno (porzioni identificate dai LARN: per insalata = 50 gr; ortaggi = 250 gr a crudo; frutta = 150 gr). Consumare 6 o più porzioni di cereali (inclusi quelli integrali) al giorno (porzioni identificate dai LARN: per pane e prodotti da forno = 50 gr; pasta o riso = 80 gr a crudo). Limitare il consumo di zuccheri semplici (dolci, bevande zuccherate, caramelle).
Domande frequenti
Per la prima visita occorrono gli esami del sangue?
No, non è una condizione però se ce li hai è meglio, sono sicuramente un supporto alla tua prima visita poichè danno un’idea più completa del tuo stato di salute. Nel caso tu non li abbia puoi farli anche da noi senza l’impegnativa del tuo medico
Se prenoto una prima visita poi quando ottengo il piano della mia nuova dieta alimentare?
Al 90% dei casi il piano alimentare viene già costruito e personalizzato, seguendo i tuoi gusti e le tue esigenze, già durante la prima visita, a meno che non ci siano delle ulteriori valutazioni da fare ed il nutrizionista si prende qualche giorno per costruirtelo ed inviartelo
Quanto dura in media una prima visita?
Dai 45 ai 60 min, i controlli successivi poi un 30 min in media
Perché dovrei portare mio figlio di 10 anni da un nutrizionista?
E’ fondamentale crescere il proprio figlio con una alimentazione corretta sin da subito per beneficiarne poi nel futuro con una buona salute
Siete convenzionati con il servizio sanitario nazionale per la nutrizione?
No, ma i costi delle visite sono per nostra scelta alla portata di tutti
Dott.ssa Samantha di Geso
Biologo Nutrizionista
Alimentazione, fisiopatologie e Nutrizione pediatrica
Dott.ssa Federica Pompili
Biologo Nutrizionista
Alimentazione, fisiopatologie, donne in gravidanza e allattamento, bambini ed RSA, integrazione fitoterapica
Dott. Davide Spoldi
Biologo Nutrizionista e Personal Trainer
Sport e fitness
Dott.ssa Tiziana D'Amico
Biologo Nutrizionista
Alimentazione in Oncologia e Fisiopatologie, in gravidanza e allattamento e svezzamento
Dott.ssa Agostina Iannicelli
Biologo Nutrizionista
Allergie, Anoressia, Bulimia e Fisiopatologie
Dott.ssa Lucia Franza
Biologo Nutrizionista
Alimentazione, Fisiopatologie e Concepimento
Dott.ssa Elena Ariosto
Biologo Nutrizionista
Sport e fitness
Dott.ssa Daniela De Palma
Biologo Nutrizionista
Alimentazione Vegetariana, Vegana e Fisiopatologie
I SERVIZI
• Valutazione dello stato di nutrizione e determinazione dieta ottimale
• Consulenza nutrizionale pediatrica: colloquio e piano alimentare
• Screening nutrizionale con consigli alimentari
• Analisi della composizione corporea tramite bioimpedenziometria multifrequenza e multisegmento
• Consulenza nutrizionale sportiva: valutazione dello stato di nutrizione con analisi vettoriale di impedenza e determinazione dieta ottimale
• Consulenza nutrizionale sportiva + piano di allenamento: colloquio – verifica analisi del sangue – piano alimentare – bioimpedenziometria – piano di allenamento
• Consulenza nutrizionale pediatrica: colloquio e piano alimentare
• Consulenza nutrizionale in gravidanza: valutazione dello stato di nutrizione e determinazione dieta ottimale
Un servizio a 360 gradi per la tua alimentazione: studiamo, cuciniamo e consegniamo esattamente i cibi di cui il tuo corpo ha bisogno.
Registrati compilando il form suwww.nutribees.com, inserisci il codice professionista DNAMIL2017 per ottenere losconto esclusivo del 15%sul primo ordine!
Vi siete mai chiesti come mangiava l’uomo primitivo? Cosa si mangiasse prima, quando non esistevano cotolette, merendine, biscotti e pizze?
Oggi sentiamo parlare di tante diete in circolazione: vegetariana, vegana, fruttariana, crudista, macrobiotica, carnivora ecc… Ma per natura come dovremmo mangiare noi esseri umani?
L’uomo – come confermato da aspetti anatomici, morfologici e fisiologici – sembra essersi evoluto privilegiando una dieta onnivora (che comprende alimenti di origine animale e vegetale, cotti o crudi che siano).
A dimostrazione della nostra natura onnivora abbiamo:
la tipica dentatura eterodonte, ovvero con caratteristiche intermedie tra erbivori e carnivori, tipica di tutti i mammiferi;
lunghezza del tubo digerente a metà strada tra quello tipico di un carnivoro e di un erbivoro: in termini di lunghezza siamo più simili ai carnivori, in termini di superficie di assorbimento siamo più simili agli erbivori;
i nostri fabbisogni essenziali necessitano di sostanze presenti sia in alimenti di origine animale sia vegetale: sali minerali, vitamine, aminoacidi, acidi grassi ecc…
Ma allora… com’è possibile che alcuni mammiferi, addirittura primati come noi (es. il Gorilla), riescano a sopravvivere con un regime vegetariano?
La risposta è molto semplice… tutti gli onnivori tendono a seguire un regime vegetariano, perché è più facile procurarsi cibo vegetale, poiché quello di origine animale è difficile da procurare e, al giorno d’oggi, ha un costo ambientale e di mercato più elevato. Noi stessi tendiamo a consumare più pasta e pane, rispetto alla carne e al pesce.
Il caso del gorilla è stato preso di mira negli ultimi anni poiché usato come principio di base della DIETA VEGETARIANA; tuttavia dimentichiamo che il gorilla ha scelto, per comodità possiamo dire, di seguire un regime vegetariano-ENTOMOFAGO, ovvero basato sì sul consumo di vegetali ma anche sul consumo di insetti, che sono un’ottima fonte di proteine animali!
Evoluzione del comportamento alimentare
Si pensa che nel Paleolitico l’uomo fosse prevalentemente RACCOGLITORE (ovvero si nutrisse di frutti, semi, bacche, insetti, molluschi che raccoglieva), poiché non possedeva gli strumenti adatti per cacciare. Fu solo verso la fine del Paleolitico che l’attività di caccia da parte dell’uomo aumentò.
Nel Mesolitico cominciarono le prime forme di DOMESTICAZIONE e COLTIVAZIONE, le quali hanno determinato molti cambiamenti nella storia evolutiva dell’uomo, alcuni vantaggiosi e altri svantaggiosi:
cambia la qualità della carne e dei vegetali: da carne di selvaggina (povera di grassi saturi e ricca di grassi essenziali) a carne di allevamento (ricca di grassi saturi); allo stesso modo, da piante selvatiche a foglie verde (ricche di fibre e minerali) a “cereali” (poveri di minerali e fibre, ricchi invece di amido e zuccheri);
cambia lo stile di vita: da nomade, l’uomo diventa stanziale, cosa che facilita l’aumento della popolazione, dunque nuclei familiari più grandi;
per conservare i cibi coltivati/allevati l’uomo ricorre sempre più spesso alla cottura e, soprattutto, alla salatura. Comincia così nel neolitico la produzione di sale come mezzo di conservazione degli alimenti, cosa che nel tempo abituerà l’uomo al consumo di cibi sempre più salati.
Nel Neolitico si affermarono principalmente le coltivazioni di cereali, con un conseguente aumento del consumo di questi a discapito della carne. Questo si ripercosse inevitabilmente sulla salute dell’uomo poiché una dieta basata solo sui cereali ha molti svantaggi: è carente in aminoacidi essenziali, alcuni minerali e alcune vitamine. Nascono così le prime patologie da “carenza nutrizionale”.
Arriviamo all’età delle civiltà storiche:
Gli antichi Egizi basavano la loro alimentazione principalmente sulla coltivazione dei cereali (farro, frumento, orzo), sulla pesca e sull’allevamento di bestiame.
Greci e Romani seguivano invece un’alimentazione di origine vegetale (farro, frumento, orzo, pane), con proteine derivanti esclusivamente dall’attività di pesca. E’ in questo periodo che nasce il concetto di DIETA MEDITERRANEA, ovvero una dieta basata su cereali integrali e vegetali a foglia verde, con consumo raro di pesce, carne e altri derivati animali. Da attribuire alla civiltà romana è anche la nascita della “cultura culinaria”, contrapposta alla frugalità dei greci (ovvero alla moderazione nel cibo): diventa importante il modo e l’aspetto estetico di ciò che si mangia, dunque nascono le prime figure di cuochi professionisti e le prime ricette, usate soprattutto nei banchetti a cui partecipavano i nobili.
Le abitudini alimentari negli ultimi due secoli sono cambiate molto, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo: cambia infatti l’introito calorico e il rapporto grassi/proteine/carboidrati:
1700-1800: alimentazione basata riso, mais e patate, ovvero su cereali raffinati e carboidrati ad alto indice glicemico. Il rapporto carboidrati/proteine/grassi è fortemente sbilanciato verso i carboidrati (75:11:14).
1800-1900: stesse proporzioni tra carboidrati/proteine/grassi , ma aumentano le quantità (poiché aumenta la disponibilità di cereali e farine) quindi c’è un progressivo aumento dell’introito calorico giornaliero.
1900-Oggi: l’introito calorico giornaliero complessivamente diminuisce (poiché si passa ad uno stile di vita sedentario e si ha meno bisogno di mangiare), tuttavia con l’affermarsi dell’era industriale la qualità del cibo subisce un cambiamento in NEGATIVO, caratterizzato da un’elevata presenza di grassi nocivi e farine raffinate e prive di nutrimento. Il rapporto carb/prot/grassi si sposta verso i grassi (44:14:42).
Se confrontiamo quindi l’alimentazione nel paleolitico e al giorno d’oggi vediamo che nel paleolitico si consumavano più proteine e meno grassi saturi (attività di caccia VS allevamenti intensivi); l’apporto di vitamine e oligoelementi derivanti dalla dieta era maggiore (cereali integrali VS cereali raffinati); si assumevano meno zuccheri semplici e sale e, infine, si assumevano molte più fibre.
Perché siamo continuamente minacciati dall’obesità?
L’avvento della domesticazione (sia animale che vegetale) è da ritenere uno dei più importanti progressi dell’uomo negli ultimi 13.000 anni, poiché ha incrementato la disponibilità delle risorse alimentari consentendo così l’aumento demografico e i processi di civilizzazione. Tuttavia, l’aumento demografico ha implicato a sua volta un maggior fabbisogno di risorse alimentari, determinando quindi la necessità di produrre carne e cereali in modo “intensivo”: nascono così gli allevamenti intensivi e le industrie alimentari, il cui scopo è quello di produrre “tanto cibo e a basso costo” a discapito della qualità.
Nel tempo si sono create quindi abitudini scorrette a causa della qualità degli alimenti in commercio, facendo sì che nel carrello della spesa finissero cereali sempre più raffinati (privi di fibre, minerali e vitamine), carni sempre più ricche di grassi saturi e cibi prodotti a livello industriale, ovvero a partire da materie prime di bassa qualità e ricche di conservanti/coloranti (e altre sostanze nocive per l’organismo).
A questo si aggiungono le innovazioni dell’arte culinaria, oggi in continua evoluzione, con le quali si va alla ricerca di cibi sempre più invitanti e appetibili seppur poco nutrienti, ricorrendo spesso all’utilizzo di prodotti forniti dall’industria chimica (es. sciroppo di glucosio, fecola di patate, zucchero invertito, grassi idrogenati e non, margarine, agenti lievitanti, lieviti chimici ecc…).
Aggiungiamo anche le mode cittadine degli happy hour, degli aperitivi e dei giropizza… tanto cibo a basso costo! Il tutto contornato da una buona dose di alcol per dare il colpo di grazia!
Che dire… nel giro di “pochi” anni (in termini di evoluzione) siamo stati proiettati in un mondo completamente opposto, dove la disponibilità di cibo è aumentata e non sappiamo più di che natura è il cibo che mangiamo: del chicco rimane solo lo zucchero perché più buono; della carne apprezziamo più il grasso che il sapore del magro (l’hamburger e i salumi si, la fettina magra no); la verdura è buona solo soffritta (dunque condita con grassi resi tossici); il pesce se non è fritto puzza; il formaggio non è più un’alternativa alla carne ma un fine pasto; il menù bambini, che dovrebbe essere il più nutriente, prevede pasta al pomodoro, cotoletta e patatine fritte.
Tuttavia il nostro genoma è lo stesso di 10.000 anni fa, quando dovevamo correre 40.000 km al giorno per accaparrarci cibo e quando le farine non erano ancora bianche.
Se poi ci aggiungiamo il fatto che nel corso di questi anni vi sono stati periodi di carestia che ci hanno selezionati in base alla capacità di accumulare grasso di riserva, possiamo dire che la destinazione è una sola: OBESITA’.
Conseguenze e patologie correlate
Oltre ad un aumento di peso, la cattiva alimentazione a cui siamo oggi “abituati” implica importanti (o gravi!) conseguenze sulla salute: alcune sono immediate (brufoli, dissenteria, stitichezza, gonfiore ecc…), altre rimangono silenziose e si manifestano con il passare degli anni (stanchezza, mal di testa, cellulite, colon irritabile, polipi intestinali, steatosi epatica, ipertensione, ipercolesterolemia, diabete T2), coinvolgendo anche organi che non “sembrano” coinvolti (cisti ovariche, polipi uterini, perdita di capelli, dermatiti, edemi), per sfociare poi in quella categoria di PATOLOGIE INFIAMMATORIE che oggi temiamo tutti… artrosi, osteoporosi, fibromialgia, morbo di Parkinson/ Alzheimer e tumori di varia natura.
Conclusione
Sorge spontanea una domanda… perché non si fa nulla per impedire tutto questo?
Gli interessi economici in gioco non facilitano uno scambio di informazioni onesto, né ricerche scientifiche coerenti, al punto che la maggior parte delle notizie riportate dalla stampa sono spesso controverse e confuse. Questo influenza enormemente le nostre scelte alimentarie, le quali finiscono dunque per essere dettate non da oggettività e razionalità ma da soldi e guadagni economici.
L’arma per combattere questo enorme vortice sta interamente nelle nostre mani: non possiamo sperare che le leggi del mercato cambino, dobbiamo agire noi per primi e INFORMARCI (prestando molta attenzione alla fonte di informazione), in modo da saper orientare le nostre scelte in maniera consapevole e non cadere in trappole promozionali, il cui scopo è solo un guadagno economico.
Il singolo non può cambiare il mondo, ma può cambiare se stesso!
Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web per offrirti l'esperienza più pertinente ricordando le tue preferenze e ripetendo le visite. Cliccando su "Accetta tutto", acconsenti all'uso di TUTTI i cookie. Tuttavia, puoi visitare "Impostazioni cookie" per fornire un consenso controllato.
Questo sito Web utilizza i cookie per migliorare la tua esperienza durante la navigazione nel sito Web. Di questi, i cookie classificati come necessari vengono memorizzati nel browser in quanto sono essenziali per il funzionamento delle funzionalità di base del sito web. Utilizziamo anche cookie di terze parti che ci aiutano ad analizzare e capire come utilizzi questo sito web. Questi cookie verranno memorizzati nel tuo browser solo con il tuo consenso. Hai anche la possibilità di disattivare questi cookie. Tuttavia, la disattivazione di alcuni di questi cookie potrebbe influire sulla tua esperienza di navigazione.
I cookie necessari sono assolutamente essenziali per il corretto funzionamento del sito web. Questi cookie garantiscono le funzionalità di base e le caratteristiche di sicurezza del sito web, in modo anonimo.
Cookie
Durata
Descrizione
cookielawinfo-checkbox-analytics
11 months
This cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Analytics".
cookielawinfo-checkbox-functional
11 months
The cookie is set by GDPR cookie consent to record the user consent for the cookies in the category "Functional".
cookielawinfo-checkbox-necessary
11 months
This cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookies is used to store the user consent for the cookies in the category "Necessary".
cookielawinfo-checkbox-others
11 months
This cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Other.
cookielawinfo-checkbox-performance
11 months
This cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Performance".
viewed_cookie_policy
11 months
The cookie is set by the GDPR Cookie Consent plugin and is used to store whether or not user has consented to the use of cookies. It does not store any personal data.
I cookie analitici vengono utilizzati per capire come i visitatori interagiscono con il sito web. Questi cookie forniscono informazioni sulle metriche del numero di visitatori, frequenza di rimbalzo, fonte di traffico, ecc.
I cookie per le prestazioni vengono utilizzati per comprendere e analizzare gli indici chiave delle prestazioni del sito Web che aiutano a fornire una migliore esperienza utente per i visitatori.
I cookie analitici vengono utilizzati per capire come i visitatori interagiscono con il sito web. Questi cookie aiutano a fornire informazioni sulle metriche del numero di visitatori, frequenza di rimbalzo, fonte di traffico, ecc.
I cookie pubblicitari vengono utilizzati per fornire ai visitatori annunci e campagne di marketing pertinenti. Questi cookie tracciano i visitatori attraverso i siti Web e raccolgono informazioni per fornire annunci personalizzati.