In questo periodo mi sono fatta spesso una domanda: perché ci sono così tante persone asintomatiche?
Durante la prima ondata, venivano fatti pochi test, e soprattutto, alle persone sospette, mentre adesso vengono fatti un po’ più a pioggia e nel mucchio pescano tante persone che comunque non hanno alcun tipo di sintomo.
La risposta più logica è che sono individui che hanno il sistema immunitario che funziona, e che, quando vengono in contatto col virus, FA IL SUO LAVORO !!!
Come ha detto qualche giorno fa il prof. Roberto Bernabei (membro del ns. Comitato Scientifico), in questa massa di persone contagiate il 25% sono over 70, ed il 90% dei morti appartiene a questa categoria.
Altra notizia è stata che l’età media delle persone decedute è intorno agli 80 anni con circa 3 patologie “della vecchiaia”.
Ed allora tutti i produttori della qualsivoglia si sono messi a pubblicizzare ogni cosa: dalla quercetina alla vit.D, C, A e tutte le altre lettere dell’alfabeto, dalla lattoferrina allo zinco e magnesio … per arrivare alla Papaya fermentata!
Sono tutte sostanze più o “meno” utili per dare uno stimolo al sistema immunitario: ma poi vedrò i benefici? Dipende !!
Ma, partiamo da alcune considerazioni, che per qualcuno sono ovvie:
  • Il sistema immunitario di un individuo adulto ha sede nell’intestino per il 65/70% ;
  • la maggior parte del sistema immunitario è anatomicamente distribuito nella zona ileale (le 80 placche del Peyer) ;
  • è dalle Placche del Peyer che parte la risposta anti-corpale più sostanziosa;
  • sono le prevotellacee il principale serbatoio di diffusione del virus e sono presenti sia nell’intestino che nei polmoni;
  • è il nostro Microbiota che produce gli ac. Grassi a catena corta, l’ IP3 e molte altre sostanze utili;

sono i Bifidobatteri che danno il maggior apporto al rafforzamento del sistema immunitario e se guardiamo il microbiota di una persona anziana possiamo notare che la quantità è irrisoria rispetto ai giovani, in effetti, gli anziani hanno un microbiota intestinale meno diversificato e microrganismi benefici come i Bifidobacterium diventano carenti (Nagpal et al., 2018).

Da queste considerazioni cosa ne ricaviamo?
E’ senz’altro utile l’implementazione ma se il non riportiamo il nostro intestino in uno stato di Eubiosi, ci si ammala più facilmente e, se si guarisce, occorrono tempi più lunghi!!
In conclusione:
se vogliamo essere pronti a rispondere a questa nuova epidemia virale bisogna allenare il nostro intestino con:
  1. una dieta non infiammatoria che deve essere formulata sulla base dello stato generale e delle patologie del paziente
  2. riportare in eubiosi il nostro intestino, e mantenere l’eubosi!!
  3. integrare con:
– vit. A che serve ai Macrofagi per sintetizzare le defensine (molecole di difesa)
– vit.C che consente ai Macrofagi il movimento ameboide (per poter inglobare e distruggere il patogeno)
– vit.D che serve ai Macrofagi per sintetizzare le catelicidine (molecole di segnale)
– Zinco che inibisce l’azione dell’enzima che si occupa della replicazione dell’RNA e quindi dei virus a RNA quale i coronavirus
– Magnesio (è preferibile un sale organico, tipo pidolato) che ottimizza la differenziazione linfocitaria e dei Th1, ma è un anti-infiammatorio dato che riduce la produzione di sostanza P un neuropeptide implicato nella modulazione del dolore.

Dott.ssa Samantha di Geso (Biologo Nutrizionista)

Condividi sui social
Language