Le nostre battaglie con il cibo sono spesso causa di terribili stress emotivi che portano senso di colpa, vergogna e depressione.
Viviamo sempre di più un rapporto sbilanciato con il cibo. Una delle cause principali di questo squilibrio è la mancanza di un nutriente essenziale per l’essere umano: la mindfulness o consapevolezza.
Mindfulness significa prestare attenzione in maniera totale e priva di giudizio allo svolgersi della vita momento per momento.
Se si tende a mangiare troppo o a mangiare per scacciare l’ansia, come molti fanno, se si sta combattendo contro l’obesità, bulimia, anoressia o altri disturbi del comportamento alimentare, la mindfulness potrebbe essere una delle medicine da provare!
La mindfulness evoca un cambiamento che parte dall’interno. Un processo naturale e organico che si realizza nei tempi e nei modi che meglio si addicono a ognuno di noi.
È la massima espressione delle cosiddette cure “naturali”.
Non è necessario diventare Buddhisti per sperimentare i benefici della mindfulness. È un’abilità che tutti abbiamo e che tutti possiamo coltivare.
Per mindfulness si intende porre deliberatamente l’attenzione, essere pienamente coscienti di ciò che succede dentro di noi – nel corpo, nel cuore e nella mente – e fuori di noi, nell’ambiente in cui siamo: è consapevolezza priva di giudizio o critica. Nell’alimentazione consapevole (Mindful Eating) non paragoniamo e non giudichiamo.
La Mindful Eating non è una dieta, non è regolato da grafici, tavole, piramidi o bilance ma è un differente assetto mentale. Siamo semplicemente testimoni di sensazioni, di pensieri e di emozioni che affiorano nei confronti del cibo e del mangiare.
La mindfulness si basa sul presupposto che quando ignoriamo ciò che stiamo vedendo, toccando o mangiando, è come se quella cosa non esistesse.
Se mangiamo distratti dal televisore, senza assaporare davvero ciò che abbiamo davanti, il cibo va giù senza che ce ne accorgiamo. Rimaniamo in qualche misura affamati e insoddisfatti e facilmente ci alziamo da tavola alla ricerca di qualcos’altro che ci appaghi.
Attraverso la Mindful Eating impariamo a essere presenti mentre mangiamo. Sembra semplice e ovvio essere consapevoli di ciò che stiamo mangiando nel momento esatto in cui lo mangiamo ma la maggior parte di noi ha disimparato a farlo.
La Mindful Eating è un modo per ritrovare la gioia semplice del mangiare e del bere. Si può trasformare la noia in curiosità, l’irrequietezza in agio, la negatività in gratitudine.
Ci si immerge nell’esperienza del mangiare attraverso il colore, la consistenza, l’odore, il gusto e persino il suono collegati al bere e al mangiare.
Ci permette di essere curiosi e anche giocosi mentre osserviamo le nostre reazioni al cibo e i segnali che ci arrivano riguardo alla soddisfazione e alla sazietà.
Quando non assaporiamo ciò che mangiamo, finiamo spesso per sentirci troppo pieni ma per nulla soddisfatti. Questo perché la nostra mente e la nostra bocca non sono presenti, non stanno assaporando o gustando mentre mangiamo. Lo stomaco si riempie ma la mente e la bocca restano insoddisfatte e quindi chiedono di continuare a mangiare.
Uno strumento come la Mindful Eating potrebbe diventare il giusto “condimento” della nostra vita…basta una “goccia” di gentilezza e un “pizzico” di curiosità!
Dott.ssa Teresa Lamanna (Psicologo, Psicoterapeuta, Training autogeno)