Sempre più spesso mi capitano, in studio, episodi di gonfiore addominale, cattiva digestione oppure pesantezza, stanchezza… tutte situazioni ricollegabili all’intestino. Fondamentalmente, tutto può essere ricollegato all’intestino: il nostro secondo cervello. E’ al centro del nostro corpo, tutto passa da li… le nostre emozioni, i nostri piaceri (e non) e ciò che mangiamo….

Quindi siamo sicuri di “nutrire” bene il nostro intestino? Cosa succede se, quello stesso intestino riceve  cattivo cibo magari associato anche a dello stress???

Se pur strano, posso assicurare che spesso il cattivo cibo si può trovare negli alimenti a noi più comuni! Chiediamoci perché molte persone, dopo aver mangiato una banalissima pizza hanno quella comune sensazione di “rotolamento” o peggio ancora dolore…. Molte di queste persone pensano, a quel punto di essere celiache.

Ecco facciamo un po’ di chiarezza su questa condizione. Responsabile della celiachia è il glutine. “Glutine” una delle parole credo più cliccate sul web, ed ahimè più strumentalizzate nel mondo del “benessere”.

Il Glutine non è altro che una proteina naturalmente presente nei cereali (ma non in tutti), in particolare nel frumento. La rispettiva intolleranza viene chiamata celiachia. 1 italiano su 100 è ormai celiaco, anzi, preferisco l’espressione: 1 italiano su 100 ha un’infiammazione cronica dell’intestino tenue, causata dal glutine.

Nell’organismo celiaco, l’ingestione di questa proteina scatena una risposta immunitaria e conseguente danno alla mucosa intestinale con diverse complicanze. Se una volta, veniva chiamato “morbo celiaco”, ora viene più comunemente chiamata “celiachia”, in quanto la solo eliminazione totale dalla dieta, porta ad una completa guarigione.

Esiste poi la sensibilità al glutine…. Una sorta di azione-reazione al glutine, con manifestazioni molto più blande rispetto al celiaco.  Probabilmente, la maggior parte di noi è sensibile al glutine, probabilmente lo siamo perché siamo molto più esposti ad esso.

Celiachia vera o non, non è altro, dunque, che un’infiammazione dell’intestino che si può, appunto, trasformare in malattia poiché la stessa malattia non è altro che  un espressione dell’infiammazione.

Mi spiego meglio, se al nostro “cervello” diamo costantemente alimenti stracarichi di glutine o comunque alimenti ricchi di istamina, responsabile di infiammazione (praticamente il nostro colpevole principale), il nostro organismo può solo che difendersi, scatenando una risposta infiammatoria, ed ecco le classiche conseguenze: nausea, vomito, dissenteria, stanchezza, dolori muscolari, gonfiori, e nei peggiori dei casi celiachia (intesa come intolleranza).

Ed ecco.. il boom delle “diete gluten free”!!! <Dottoressa ma è vero che se elimino glutine mi sentirò meglio e dimagrirò più facilmente?>, come sempre la nostra risposta è <NO!>.

glutineConstato che il glutine è dunque una proteina infiammatoria, dovrà essere ancora più semplice intuire come il corpo possa “ammalarsi-infiammarsi” con tutti quegli alimenti e non, ricchi di “istamina”. Pochi esperti parlano del problema delle donne gravide a contatto con tanti, troppi tossici alimentari; e spero sia evidente il mio non solo riferimento al glutine, ma per esempio a tutti gli antibiotici presenti nelle piante (..verdure), carni e frutta. Probabilmente addizionato al cattivo glutine che la madre mangerà durante la sua gestazione, suo figlio potrà presentare un intestino molto sensibile all’infiammazione.

Parlo di “cattivo glutine”, poiché, mi piace sempre ricordare ai miei pazienti, che il cereale più antico al mondo è il farro, cereale contenete glutine. Il che vuol dire che i nostri nonni, bisnonni si cibavano anche di glutine, ma a quei tempi di certo non si soffriva di celiachia…. . C’è glutine e glutine dunque; spesso viene utilizzato dall’industria alimentare come legante per tenere insieme gli ingredienti: lo si trova in prodotti insospettabili come sughi, zuppe pronte e cioccolato. Motivo in più per imparare a leggere le etichette dei cibi. Non ha senso eliminare tutti i carboidrati, per poi mangiare alimenti con “glutine nascosto”; il risultato sarebbe sempre lo stesso: maggior rischio di infiammazione.

Inoltre, non bisogna pensare che ogni prodotto gluten free sia sano e dietetico: una merendina senza glutine rimane pur sempre una merendina. È un errore in cui incorrono in molti, pensando che siano a prescindere prodotti più salutari, finiscono per nutrirsi di cibo spazzatura o di alimenti fortemente industrializzati e quindi vanificare ogni buon proposito

Bisogna dunque consultare sempre un professionista per poter capire realmente il modo giusto per disinfiammare il nostro intestino, permettendo a noi stessi, ai nostri figli e futuri figli di non “ammalarsi” né di intolleranze né di tutti quelle complicanze dovute a una scorretta alimentazione.

Dott.ssa Tiziana D’Amico (Biologo Nutrizionista)

Condividi sui social
Language Website