
Nel nostro corpo esiste un perfetto equilibrio fra la produzione e l’eliminazione dei cosiddetti radicali liberi. La rottura di questo equilibrio è indicata come stress ossidativo e provoca l’insorgenza di danno cellulare che può condurre all’insorgenza di numerosissime malattie.
Ma cosa sono i radicali liberi? Specie, atomi o raggruppamenti di atomi, instabili molto reattive che innescano un meccanismo a catena di ossidazione. Con l’ossidazione il radicale libero perde la sua potenziale pericolosità, rendendo a sua volta la molecola ossidata un radicale libero e quindi pericolosa. La reazione innescata può determinare un danno ad altre molecole, tipo a glicidi, amminoacidi, grassi, proteine, membrane e strutture cellulari e addirittura al DNA. Da qui si capisce la pericolosità del radicale libero. In condizione di buona salute, il nostro organismo riesce a prevenire e a controllare il danno dei radicali liberi grazie al suo naturale sistema di difesa costituito da molecole antiossidanti. Studiare e quantificare lo stress ossidativo di un sistema consiste nell’osservare l’equilibrio tra naturale infiammazione e “anti -infiammazione” del sistema stesso. Le cause che provocano l’aumento della produzione di radicali liberi possono essere svariate e di natura diversa.
Cause di aumentata produzione di radicali liberi

Purtroppo anche la ridotta concentrazione di antiossidanti è da imputare a cause delle più disparate.

Lo stress ossidativo non è una malattia ma l’effetto della rottura di un equilibrio chimico e biochimico che può determinare un gran numero di condizioni morbose e patologiche.

L’ossidazione del sistema non ha un quadro clinico ben definito e può venire alla luce solo con specifiche analisi del sangue.I test più comunemente usati per la diagnosi di stress ossidativo sono fondamentalmente due, uno è il dROMs (reactive oxigen metabolites) un test fotometrico che misura la capacità ossidante dei radicali liberi presenti nel plasma; l’altro è il BAP (biological antioxidant potential) che determina il potenziale biologico antiossidante, sostanzialmente determina la presenza e l’efficienza delle sostanze antiossidanti nel sangue capaci di contrastare l’ossidazione. In sintesi il dROMs da indicazioni sulla gravità dello stress ossidativo e il BAP la quantità e l’efficienza dei guerrieri scesi in campo. Secondo la letteratura scientifica, appare sempre più evidente l’importanza di annoverare il BAP e il dROMs negli esami di routine dei soggetti sani o apparentemente tali. Non esiste individuo che non sia esposto a rischio di ossidazione e questa semplice indagine potrebbe prevenire così conseguenze indesiderate (invecchiamento e malattie). Il test dROMs/BAP andrebbe eseguito su tutti i soggetti affetti da patologie (demenze senili, parkinson, malattie autoimmuni, malattie infiammatorie croniche, malattie cardiovascolari, neoplasie…) per monitorare l’efficacia di una terapia e l’andamento di una malattia. Ovviamente l’importanza di questo test si estende anche alla medicina estetica, all’andrologia, alla fertilità, alle malattie cardiovascolari, alla medicina dello sport di cui si è dimostrata l’utilità del monitoraggio attraverso numerosi trials clinici.
In che modo l’alimentazione può aiutarci a diminuire lo stress ossidativo?
Una dieta bilanciata e integrata con una serie di elementi nutritivi antiossidanti può favorire lo stato redox dell’organismo e ridurre il rischio di patologie e degenerazione cellulare. Alcuni alimenti deputati a combattere lo stress ossidativo, sono classificati in base all’indice ORAC (oxygen radical absorbance capacity), ossia mediante il loro potere antiossidante. I cibi con alto valore di ORAC sono quelli ricchi di. Vitamine, flavonoidi (carotenoidi, polifenoli, antocianine) e micronutrienti (Sali minerali). In tabella sono riportati alcuni cibi che conferiscono alla nostra quotidiana alimentazione proprietà antiossidante.
.. Apporto di antiossidanti di alcuni comuni alimenti in unità ORAC per 100 g

Se osserviamo le tabelle ORAC, distinte per colore dei vegetali, il piatto ideale è sicuramente quello basato su un cocktail di frutta e verdura di diversi colori; inoltre si suggerisce di raggiungere, combinando i vari vegetali, i 3000-5000 punti ORAC. Alternativamente, sin possono considerare, per i fabbisogni nutrizionali le tabelle dei cosiddetti LARN, cioè i livelli minimi raccomandati di nutrienti, diversi per popolazione, età e sesso.
LARN dei comuni antiossidanti

Ma una mela al giorno leva il medico di torno? Cioè mangiare alimenti con un alto indice orac ci pone in una situazione di tranquillità?
Si! Ma bisogna considerare, sulla base delle tabelle nutrizionali, se la quantità di antiossidanti teorica sia effettivamente presente nel momento in cui viene assunto un determinato frutto o una determinata verdura. Ciò è influenzato dal ’impoverimento dei suoli (legati allo sfruttamento eccessivo dei terreni, alle piogge acide, alla desertificazione, all’inquinamento, etc.), l’uso, spesso indiscriminato, dei pesticidi, i processi di raffinamento dei vegetali, i processi di trasformazione, conservazione, stoccaggio e persino dal metodo di cottura. Pertanto, in via precauzionale è alto l’uso indiscriminato di integratori. Secondo le linee guida dell’Osservatorio, invece, l’uso di queste sostanze andrebbe limitato ai casi che effettivamente ne hanno bisogno, documentati mediante almeno una coppia di test in grado di valutare globalmente lo stress ossidativo, quali, ad esempio, il d-ROMs test ed il BAP test.