stressSia se si abita in una metropoli o in un piccolo paesino, soprattutto in questo periodo dell’anno si risulta fortemente stressati. Sarà la stanchezza dell’intero anno o i primi caldi ma, la maggior parte dei pazienti di dNa Milano arrivano con un carico di stress altissimo, o meglio ancora, con un cortisolo molto, ma molto elevato.

Che cosa è il cortisolo? Che incidenza ha nelle nostre vite? Perché la maggior parte delle persone stressate “hanno la pancia”? Facciamo chiarezza.

Il cortisolo è un ormone prodotto dalle cellule della fascicolata del surrene in risposta all’ormone ipofisario ACTH. Viene spesso definito “ormone dello stress” perché la sua produzione aumenta, appunto, in condizioni di stress psico-fisico severo, per esempio dopo esercizi fisici estremamente intensi e prolungati o interventi chirurgici. In condizioni fisiologiche, il cortisolo si attiva alle ore 5 del mattino, per poi ridursi intorno alle ore 17 del pomeriggio, preparando il nostro corpo al riposo.

Ipotizziamo un uomo medio che lavora in azienda fino alle ore 20: può mai avere un abbassamento del suo stato di allerta alle ore 17? Assolutamente no, ed ecco un caso classico in cui, il cortisolo, col passare del tempo, tende ad “abituarsi” a quei ritmi, continuando a rimanere alto anche dopo le 17, inibendo due ormoni quali la melatonina, fondamentale per il ciclo sonno veglia (motivo per il quale la maggior parte delle persone stressate dormono poco o male), e il GH. Quest’ultimo porterà, in tale condizione, ad una diminuzione della massa magra ed un aumento della massa grassa. Aumentare la massa grassa, vuol dire mettere su peso, e soprattutto aumentare il grasso viscerale o più facilmente detto grasso addominale.

GRASSIl grasso addominale ricordo essere un campanellino di allarme per uno stato patologico in forte crescita negli ultimi anni: la sindrome plurimetabolica. Con questo termine non si indica una singola patologia ma un insieme di fattori predisponenti che, uniti insieme, collocano il soggetto in una fascia di rischio elevata per malattie come diabete, problemi cardiovascolari in genere e steatosi epatica (fegato grasso).

Ecco spiegati i motivi per i quali lo stress ha la capacità di alterare il nostro assetto ormonale, con forte impatto sulla nostra vita e sul nostro metabolismo.

Come comportarsi in questi casi?
Quando un paziente, risulta dall’anamnesi (colloquio con il medico/professionista del benessere in cui si analizzano le abitudini e le necessità della persona), una persona fortemente stressata e di conseguenza con grasso viscerale e altri sintomi specifici, bisogna procedere col il rigenerare “corpo e mente”. Il lavoro di equipe in questo caso, risulta essere la chiave opportuna nonchè la migliore per risolvere un problema purtroppo ancora tanto sottovalutato.

Il consiglio del nutrizionista, può essere quello di correggere tutta la sintomatologia collegata all’alimentazione e all’eliminazione dei fattori di rischio per la sindrome plurimetabolica. In questi casi, per esempio, consiglierei una *ecografia al fegato e intraprendere ovviamente un nuovo stile di vita.

*L’ecografia è una metodica diagnostica non invasiva che mediante l’utilizzo di una sonda applicata sulla pelle del paziente trasmette onde sonore che permettono di visualizzare: organi, ghiandole, vasi sanguigni, strutture muscolari e tendinee. Nel sospetto di steatosi epatica l’ecografia ci permette di visualizzare il fegato che apparirà “brillante” per via dell’accumulo di grasso che riflette maggiormente le onde sonore, e di stadiare il livello di steatosi epatica differenziandolo tra un livello lieve, moderato o severo.

AgrumiL’alimentazione, dunque, può giocare un ruolo importante nel ridurre il carico di cortisolo nel nostro organismo. Infatti, se da un lato l’eccesso di zuccheri ad alto indice glicemico, in particolare dopo le ore 17, tende ad aumentare l’ormone dello stress, dall’altro lato esistono alimenti capaci di ridurre il cortisolo. Tra cui: alimenti contenenti vitamina C (es. agrumi, kiwi, limone), i quali rigenerano il fegato e le ghiandole surrenali; alimenti contenenti zinco (es. funghi, semi oleosi, germe di grano), i quali inibiscono la produzione di cortisolo (ottimo consumarli alla sera), ed infine alimenti contenenti omega 3 e fosfatidilserina, ad esempio il pesce.

Non sempre è possibile fuggire da determinate condizioni stressanti, ma di certo si può decidere come comportarsi in una stessa condizione.

Ricordiamoci dunque che l’alimentazione può aiutarci a star meglio!

Dott.ssa Tiziana D’Amico (Biologo Nutrizionista)

Dott.ssa Marilena D’Amico (Medico Ecografista)

Condividi sui social
Language