
Quasi tutti i lattanti a partire dalla terza settimana di vita fino almeno al quarto mese di vita, presentano episodi di pianti inconsolabili, soprattutto serali, accompagnati da rossore in viso e irrigidimento dell’addome e delle gambine.
Si tratta di colichette?
Le coliche infantili rappresentano un motivo di allarme e preoccupazione per molti genitori che, di fronte al pianto inconsolabile del bambino, non sanno come comportarsi. Anche perché, benché la ricerca sia attiva, le cause del disturbo sono ancora sconosciute. Tante ipotesi e poche risposte.
Alcuni dati scientifici dimostrano che le coliche sono legate a un processo neurocomportamentale del bambino il quale deve ancora imparare a gestire gli stimoli quotidiani; altre ipotesi trovano la causa nella immaturità dell’intestino.
Una cosa è certa: le evidenze attuali non suggeriscono alcuna modificazione della dieta della mamma durante l’allattamento al seno come terapia e/o prevenzione delle coliche. I dati disponibili derivano da studi con diverse limitazioni. Una dieta di esclusione, in accordo con il pediatra, può al massimo essere intrapresa nel momento in cui si manifestano sintomi riconducibili alle coliche.
Cosa fare quindi?
- Trovare un personale modo di consolare e tranquillizzare il proprio bambino, favorendo il contatto (che sia esso cullarlo a pancia in giù o cantare loro una canzone o l’utilizzo di fasce);
- Prestare attenzione al tipo di tettarella (in caso di latte in formula) e al tipo di succhiotto;
- Tummytime;
- Valutazione di un corretto attaccamento al seno;
- Massaggi/trattamenti infantili tramite l’ausilio di un osteopata.
