Un po’ di anatomia:

La pelle (o cute) è l’organo più esteso del nostro apparato tegumentario e ha la funzione di proteggere e rivestire le strutture sottostanti (muscoli, ossa, visceri ecc.). Si tratta della nostra prima arma di difesa contro virus e batteri, impedendo la perdita di liquidi e partecipando alla termoregolazione del nostro corpo. La pelle è in continua comunicazione con il nostro SNC (sistema nervoso centrale) tramite le terminazioni nervose, le quali comunicano ai centri superiori informazioni di tipo tattile, dolorifico e termico, fondamentali per la salute e il benessere del nostro corpo.

La cute è formata da 3 strati: l’epidermide (strato superficiale), il derma (strato medio) e l’ipoderma (strato profondo).

Cosa succede quando si lesiona la pelle?

Durante il corso della vita il nostro corpo è soggetto a diversi traumi che comportano lesioni della pelle. Traumi fisici, incisioni chirurgiche, ustioni, vaccinazioni, piercing alla pelle, infezioni da herpes e persino punture di insetti possono causare lesioni cutanee e conseguenti problemi di cicatrici.

La maggior parte delle lesioni superficiali non lasciano segni significativi, ma le ferite cutanee profonde producono occasionalmente gravi problemi, cicatrici ipertrofiche e cheloidi che possono influenzare drasticamente la qualità della vita, lo stato fisico e la salute psicologica dei pazienti. Le cicatrici ipertrofiche e i cheloidi sono disturbi fibroproliferativi che derivano da una guarigione anormale delle ferite, definita come una regolazione aumentata o diminuita di alcuni processi di guarigione delle stesse.

Non appena la nostra pelle viene attaccata da questi fenomeni, si attivano una serie di processi fisiologici volti a riparare il danno cutaneo. I processi di guarigione si possono suddividere in 3 fasi:

  • fase essudativa: in questa fase avviene la coagulazione del sangue che interrompe il sanguinamento. La ferita produce una secrezione (essudato) che porta via germi e cellule danneggiate.
  • fase di granulazione: produzione di nuovo tessuto connettivo costituito da fibroblasti e collagene.
  • fase di epitelizzazione: formazione di nuove cellule epiteliali (nuova pelle).

 

Il trattamento delle cicatrici

Un approccio manuale per le cicatrici è indispensabile per la loro corretta guarigione. In particolare, il massaggio e successivamente il trattamento osteopatico sono le vie migliori per questo tipo di situazioni.

 

Come può aiutare il massaggio?

Determinati tipi di pressione nella regione interessata possono apportare un notevole beneficio. Quando la cute si lesiona l’organismo innesca una risposta infiammatoria immediata che porta diverse cellule e sostanze pro-infiammatorie a riparare il tessuto. Durante il processo di guarigione però alcune di queste sostanze fanno fatica ad essere riassorbite ed eliminate attraverso il flusso sanguigno: ecco che subentra allora l’importanza del massaggio per decongestionare il tratto colpito dai residui infiammatori e conseguentemente ridurre l’irritazione.

 

Come può aiutare l’osteopatia?

Quando si forma un’area cicatriziale è immediato il crearsi di numerose aderenze che compromettono in diversa misura il corretto movimento dei tessuti circostanti. Inoltre, una mancata corretta guarigione della ferita può portare ad una cattiva irrorazione sanguigna del tessuto in questione. Diventa qui fondamentale l’intervento di un osteopata che, attraverso una terapia manipolativa specifica (tecniche fasciali e di scollamento), è in grado di ridare alla cicatrice una maggiore elasticità, mobilità e un miglior aspetto visivo. Inoltre alcune cicatrici, in particolare quelle generate da importanti interventi chirurgici, possono addirittura portare ad un cambiamento posturale con conseguente squilibrio dello schema corporeo. È importante quindi che l’osteopata osservi attentamente la dimensione e la qualità della cicatrice per scegliere il miglior approccio per il paziente.

Dott. Federico Bouquin (Osteopata)

 

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