La pianta del Vischio fin dall’antichità viene considerata ricca di sacralità: era simbolo di fertilità, di vitalità e di protezione contro il veleno.
Gli antichi sacerdoti druidi tagliavano con una falce dorata, durante la sesta notte di luna, il vischio della quercia, proprio perché considerata pianta sacra.
Il Vischio è sempre stato un “potente simbolo di rigenerazione, di vittoria della vita contro la morte”.
E’ un albero che, durante l’inverno sembra morto ma tra novembre e dicembre i suoi frutti, le sue bacche arrivano a maturazione, come risvegliati da un lungo letargo, ed è per questo motivo, per questa fioritura di bacche che il vischio è considerato un segno di augurio per l’anno nuovo.
La tradizione vuole anche che sia di buon auspicio per gli innamorati baciarsi sotto il vischio augurandosi felicità e protezione per gli anni a venire.
I rametti di Vischio con le loro foglie oblunghe e coriacee di colore verde e le bacche sferiche , vengono spesso appesi sulla porta di casa per augurare pace e serenità a coloro che vi abitano, e regalare Vischio nelle feste natalizie significa appunto augurare buona vita e salute.
Ma il Vischio è considerata anche una pianta medicamentosa molto valida, utilizzata fin dai tempi antichi: nell’Antica Roma questa pianta era “quello che guarisce tutto”.
Ha notevoli proprietà, stimola le difese immunitarie, contrasta l’arteriosclerosi, aiuta per problemi gastrointestinali, nello stress, e nei sintomi da raffreddamento.
È una pianta molto conosciuta ed usata nella medicina popolare per le sue spiccate proprietà diuretiche e ipotensive.
Viene utilizzato per regolarizzare il ciclo mestruale, aiuta a lenire i mal di testa, è un buon antinfiammatorio in caso di sciatalgie e lombalgie.
Un buon decotto antispasmodico si ottiene facendo bollire un cucchiaio di foglie di vischio tagliate a pezzetti per 10 minuti in 300 ml di acqua. Tenere in infusione per dieci minuti e berne una tazza calda a metà pomeriggio.
Immaginiamoci tutti sotto il rametto di Vischio e auguriamoci l’un l’altro tanta serenità e tanta forza nel portare avanti ognuno il proprio progetto di vita!
Tutti sicuramente conoscono il detto “gli occhi sono lo specchio dell’anima”. Ma probabilmente non tutti pensano che anche la pelle sia uno “ specchio”, lo specchio della nostra condizione interna, degli equilibri e degli squilibri metabolici e dei vari organi.
La pelle ha tanti significati simbolici: da un lato fa da barriera rispetto al mondo esterno, dall’altro è la parte che mostriamo e che ci mette in relazione con l’altro e con l’ambiente.
Chi già la interpreta come specchio della nostra condizione interna, è in grado anche di “leggerla” attraverso il colore, l’umidità o la secchezza, le spellature, la fragilità, il grigiore o la luminosità, lo spessore o la trasparenza e tante altre caratteristiche, e riesce a conoscere lo stato generale dell’organismo e la carenze di certe sostanze, e lo stato generale della psiche e l’attitudine verso se stessi e la propria vita, verso l’ambiente e le altre persone.
La pelle è quella parte di noi stessi che “porta fuori”, che manifesta anche quel che noi non vorremmo mai mostrare.
È quella valvola di sfogo che consente ai nostri conflitti consci e inconsci di venire a galla.
La pelle ci permette di comunicare molto più di quanto noi ci permettiamo di fare nella vita, a quel punto arrossisce, impallidisce, diventa raggiante o buia, si scalda, si raffredda, si irrita, si squama… e tutto è “portato fuori”, tutto è perfettamente visibile!
Ogni centimetro della nostra pelle comunica un suo messaggio, un suo significato; se lo stimoliamo si possono evocare sensazioni ed emozioni, portando vibrazioni positive attraverso i colori, i Fiori di Bach, gli oli essenziali.
Inizia così un “dialogo” che riarmonizza e scioglie i blocchi.
La pelle dà, offre, porta fuori e allo stesso tempo riceve, assorbe, accumula in un dialogo continuo con il mondo esterno; e quanto più questa comunicazione diventa faticosa e difficile, tanto più la pelle fa da campanello d’allarme attraverso mille segni, così da dare la possibilità alla persona di guardare il proprio “disordine” per riarmonizzarlo.
Approfondire questi argomenti può essere molto utile per una migliore comprensione di noi stessi.
Ma affrontiamo adesso l’argomento pelle=estate, soprattutto dal punto di vista fisico: innanzitutto mettiamo in atto fin da ora un semplice programma depurativo, con fitoterapici (tarassaco, fumaria e bardana), tisane drenanti e alimentazione sana per ritrovare o mantenere in equilibrio il nostro benessere fisico, la nostra energia e la nostra voglia di star bene.
Quindi dobbiamo pensare a pulire la pelle, soprattutto la pelle del viso che è la più esposta, idratarla e rinforzarla sfruttando queste settimane ancora abbastanza fresche, in modo da arrivare al periodo più caldo dell’estate con una pelle rinnovata e pronta ad abbronzarsi in piena sicurezza.
Due volte alla settimana si farà una profonda pulizia della pelle con una maschera di argilla bianca (molto delicata) con 5 gocce di olio essenziale di limone, 5 gocce di rosmarino e 5 di ginepro.
Inoltre è molto utile da usare la sera prima di andare a dormire una miscela di olio di vinacciolo (100 ml) dove saranno state aggiunte 10 gocce di o.e. di lavanda e 10 gocce di o.e. di geranio. Utilizzare poche gocce di questa miscela sulla pelle detersa e asciutta e massaggiare delicatamente.
Al mattino dopo la pulizia quotidiana si può frizionare la pelle con alcune gocce di olio di mandorle e una goccia di olio essenziale di cedro.
Quando poi sarà il momento della tanto desiderata abbronzatura ricordiamoci di usare creme protettive idratanti e di esporsi al sole con cautela e nelle ore meno calde.
Pandemia, Lockdown, Smart-working: vocaboli entrati nella nostra quotidianità in modo repentino e inaspettato, vocaboli che, ormai da parecchi mesi, danno una cadenza al nostro tempo, alle nostre attività, alla nostra giornata.
Ci siamo tutti ritrovati a fare i conti con qualcosa che ha modificato la nostra vita, ha cambiato le nostre abitudini, i nostri orari, e, cosa ancora più importante, ha cambiato il modo di relazionarci con gli altri. Mancano gli abbracci, le strette di mano, la condivisione di piccoli gesti che danno calore e colore alle nostre amicizie e conoscenze.
Tutto questo ha portato davvero a galla problematiche a volte in modo esponenziale: la solitudine, la paura, l’incertezza del domani, si sono sgretolate tante sicurezze che rendevano saldo il proprio modo di vivere, per molti di noi.
Per riprendere in mano la nostra vita, se non altro a livello emozionale, viene in aiuto la NATURA grazie ai Fiori di Bach per esempio o a tecniche di rilassamento e meditazione.
I Fiori di Bach agiscono soltanto come vibrazione: influiscono ripristinando, ognuno in modo specifico, le vibrazioni energetiche proprie dello stato di salute, le gocce del rimedio floreale, introdotte nel corpo, fanno risuonare l’energia del fiore nel nostro sistema vibrazionale.
L’obiettivo dei rimedi è quello di ristabilire l’equilibrio originario, in modo che ciascuno possa rimettersi in cammino sul proprio percorso di crescita personale. La felicità e il benessere si raggiungono soltanto attraverso una crescita personale, è nostro compito nella vita assimilare lezioni ed esperienze.
In questo periodo talmente particolare, tanto da mettere in discussione in ognuno di noi tutte le nostre certezze e amplificando le nostre incertezze, ecco che l’uso di rimedi come Olive, Mimulus, Rescue Remedy, Larch, Holly, aiuta davvero a ritrovare equilibrio e centratura.
Mentre, dal punto di vista fisico i disturbi che si sono evidenziati maggiormente in tantissime persone, sono: il mal di schiena, la cervicalgia da postura statica davanti al computer, le gambe stanche, spesso con le caviglie gonfie.
Quello delle “gambe pesanti” è un disturbo frequentissimo, e mai come ora, è un disturbo che coinvolge tantissime persone che si sono ritrovate a lavorare in ”smart working” per parecchi mesi.
Parecchi sono i rimedi naturali che aiutano nella prevenzione e nel miglioramento del problema. Tra i minerali troviamo Manganese, Cobalto, Magnesio, Zinco e Rame, che svolgono una ottima azione stimolante della circolazione e contribuiscono a ridurre il gonfiore. Lo studio delle Intolleranze alimentari, riducendo l’infiammazione, consente di controllare e ridurre il trattenimento dei liquidi.
La sedentarietà influisce pesantemente sui meccanismi della circolazione venosa e di quella linfatica: se, durante la giornata, le gambe non vengono chiamate ad una certa quantità di movimento, i muscoli degli arti inferiori non svolgono la loro azione massaggiatrice sul sistema circolatorio.
Vene e capillari, non subendo l’effetto di contrazione e decontrazione del muscolo, sono soggetti a rallentamenti e ristagni , che sono le cause dirette di una scorretta circolazione periferica. La classica passeggiata quotidiana è, quindi, un aiuto prezioso per la buona forma e tonicità delle gambe, di cui migliora nel tempo l’efficienza. La compressione muscolare è ridotta parecchio a causa della sedentarietà così come l’efficienza di circolazione e drenaggio può essere fortemente compromessa.
È importante ricordare che è buona norma anche bere abbondante acqua per accentuare la diuresi e facilitare l’eliminazione dei liquidi trattenuti.
Le piante candidate alla rinascita post covid
Ippocastano
L’ippocastano è una pianta davvero indicata per aiutare la circolazione venosa e tonificare i vasi, a cui si abbinano il meliloto, la linfa pura di betulla ed il tarassaco per velocizzare il movimento della linfa e agevolare la depurazione. Gli oligoelementi zinco-rame e l’agnocasto vengono usati invece per regolarizzare gli estrogeni e la boswellia, come fitoterapico, è utile per modulare l’infiammazione.
Per stimolare inoltre la circolazione delle gambe è utile un decotto di ippocastano: far bollire per circa 10 minuti in un litro d’acqua 3 cucchiai di inflorescenze secche di ippocastano, lasciar riposare per 5 minuti. dopodiché filtrare e berne 2 tazze al giorno.
Rusco
Il decotto di rusco è molto utile per contrastare il senso di pesantezza alle gambe: far bollire per 15/20 minuti in un litro d’acqua 20 gr. di foglie di rusco.
Lasciar riposare per 5 minuti, quindi filtrare e berne due tazze durante la giornata.
Meliloto
Il meliloto è molto probabilmente il rimedio più indicato per velocizzare il deflusso linfatico. Lo si impiega in tintura madre ed il suo principio attivo, la cumarina, è utile per le sue notevoli proprietà antiedemigene. Questa sostanza, può essere impiegata anche direttamente sulle zone del corpo interessate. Si trova in commercio un talco alla cumarina, da applicare con massaggio sulle zone interessate. La cumarina è fotosensibilizzante, quindi deve essere evitata l’esposizione al sole durante l’utilizzo.
Un valido depurativo e drenante linfatico è la linfa di betulla, mentre ottima è la bromelina adatta per disinfiammare: è un enzima proteolitico e antinfiammatorio dell’ananas molto adatto nel linfedema.
Equiseto
Svolge un’azione rassodante cutanea grazie alla sua capacità di migliorare ed aumentare la resistenza e l’elasticità cutanea, viene utilizzato negli edemi post-traumatici e in quelli derivanti da una prolungata posizione ortostatica.
In questo periodo, particolarmente, decotti e tisane sono diventati compagni a dir poco inseparabili per tantissime persone che cercano un momento di tranquillità e riposo all’interno di giornate dense di impegni ma ferme nella staticità quotidiana. Utilizzando le piante sopra citate si ha un grande beneficio proprio per la pesantezza ed il gonfiore alle gambe.
Vivamente consigliato è anche il pediluvio con acqua calda e un po’ di sale grosso marino integrale: aiuta ad alleggerire la tensione nelle gambe e a sgonfiare i piedi (sensazione che spesso si avverte anche se visivamente i piedi non sono gonfi).
È importante inoltre ritagliarsi momenti durante la giornata, in cui si fanno piccoli esercizi come camminare sul posto o fare una decina di piegamenti sulle gambe.
Ancora una volta prendiamo spunto dalla Natura per trovare una soluzione a quei disturbi che lamentiamo ormai da troppo tempo e che hanno un po’ compromesso le nostre giornate.
Ogni anno questo è il momento in cui si parla di Primavera, per cui di depurazione, di disintossicazione e di rinascita, di recupero del nostro benessere fisico-psichico-emozionale. Quest’anno è ancor più sentito tutto ciò per la pesantezza, lo sgomento, e il disorientamento che la situazione attuale ha portato dentro di noi. Ma proprio per questo è maggiore la nostra voglia di “pulirci” e di rigenerarci, di riprendere la forza e l’energia necessarie per proseguire con tenacia ma anche con serenità.
Gli strumenti del Naturopata per aiutare in questo processo di “Risveglio Primaverile” ormai sono ben conosciuti e sperimentati (e non c’è risveglio senza prima una buona depurazione). Tra i tanti a disposizione, prendiamo in considerazione ancora una volta Piante Officinali, Decotti e Fiori di Bach.
Il mondo della Fitoterapia ci offre una moltitudine di piante con proprietà fantastiche, in particolare:
ALOE VERA – ha molti effetti positivi sul nostro organismo, agisce realmente come una “pianta delle meraviglie”, è incomparabile sia per uso interno sia per uso esterno. Occorre tra l’altro considerare il suo effetto di rinforzo del sistema immunitario. La sua sostanza di base, chiamata “acemann” si trova anche nel corpo umano, viene però prodotta solo fino alla pubertà, dopodichè dobbiamo introdurla dall’esterno, sotto forma di radici di ginseng, di astragalo, funghi shitake, funghi reishi. Il fatto che questi rimedi siano ancora poco considerati nella nostra gestione della salute, rende l’Aloe Vera un’ottima sostanza, facilmente reperibile, sotto forma di estratto fresco o in succo completando così la nostra rigenerazione. Questa sostanza (acemann) viene incapsulata nella membrana cellulare e qui agisce come elemento di difesa contro batteri, virus, parassiti. Agisce inoltre direttamente sulle cellule del sistema immunitario, le riattiva e le sostiene. Induce lo smaltimento delle tossine e il sostentamento delle cellule, rafforzando il sistema immunitario, trasportando proteine alimentari che producono allergie, dall’intestino crasso al tenue. Non solo la singola cellula approfitta di questi effetti benefici ma tutto il nostro organismo: utilizzare Aloe Vera aiuta a migliorare la funzione intestinale, la disintossicazione e la difesa contro microorganismi patogeni.
CARDO MARIANO – per la rigenerazione del fegato la medicina naturale non conosce pianta più efficace del Cardus Marianus. Esso, unito anche ad altri rimedi, è ottimo come ricostituente, disintossicante ed è utile in caso di malattie come la cirrosi e l’epatite. Questa pianta sostiene tutte le funzioni epatiche e sollecita inoltre la produzione di bile.
CARCIOFO – contiene una sostanza amara detta cinarina, che ha la proprietà di stimolare la secrezione biliare, sostenere le funzioni disintossicanti del corpo e rafforzare il fegato. Inoltre ha sostanze che attivano la secrezione degli enzimi della digestione, riduce la colesterina, ed esercita una azione di drenaggio.
Un ottimo decotto per il RISVEGLIO PRIMAVERILE viene preparato in questo modo:
8 bacche di ginepro, 8 bacche di cardamomo, 8 chiodi di garofano, 8 grani di pepe nero. Portare a bollore gli ingredienti in 600 ml di acqua e far cuocere per 10 minuti a fuoco basso. Spegnere e lasciar riposare 5 minuti, berne una tazza calda prima di cena per un paio di settimane. (dose per due tazze di decotto)
Il GINEPRO tiene pulite le vie urinarie, rinforza la circolazione venosa e drena la ritenzione idrica
Il CARDAMOMO è utile per disinfiammare l’intestino irritabile
I CHIODI DI GAROFANO sono disintossicanti, ottimi per disinfiammare l’organismo, in particolare l’intestino.
Il PEPE NERO aiuta la termogenesi, per cui riattiva il nostro metabolismo, velocizza la disintossicazione, e amplifica il ripristino della nostra energia.
Se la depurazione e il ripristino del nostro benessere fisico sono importantissimi per la ripresa della nostra quotidianità, fondamentale è riequilibrare il nostro mondo emozionale con l’aiuto dei Fiori di Bach.
Madre Teresa citava: “POSSIAMO FARE SOLO PICCOLE COSE MA CON GRANDE AMORE” .
Ecco, questo è il nostro compito in questo periodo così pesante e statico. Guardarci dentro e leggerci tutte le nostre preoccupazioni, i nostri “cosa sarà poi?”. Ma ci leggiamo anche i nostri progetti, la nostra voglia di vivere, il nostro vigore. Dobbiamo partire da qui: riacquistare energia per affrontare al meglio la vita e ritrovare il miglior benessere psico-fisico possibile.
I Fiori di Bach ideali per questo percorso sono:
CHERRY PLUM per le paure di chi ha la mente troppo affaticata, conferisce la capacità di mantenere il “proprio centro” nelle avversità.
OLIVE è il rimedio per la stanchezza, l’esaurimento fisico e psichico. Conferisce NUOVA ENERGIA e RIGENERAZIONE.
GENTIAN per coloro che si perdono d’animo facilmente. È il rimedio per il pessimismo e la depressione reattiva. Conferisce ottimismo e fiducia
HORNBEAM è il rimedio per la stanchezza mentale, per la spossatezza spirituale: Conferisce ENERGIA, SLANCIO, capacità di rompere la routine per ritrovare di nuovo la vivacità di spirito nell’affrontare i piccoli grandi problemi di ogni giorno.
IMPATIENS è il rimedio per l’impazienza e la difficoltà ad adeguarsi ai ritmi altrui. Conferisce pazienza, capacità di adeguamento e di attesa che le situazioni si evolvano con il loro ritmo naturale.
Bibliografia: LA PURIFICAZIONE DEL CORPO – metodi e cure per disintossicare, depurare e liberare l’organismo – di Rudiger Dahlke e Doris Ehrenberger – Edizioni Mediterranee | LE OPERE COMPLETE DI EDWARD BACH – Macro Edizioni | IL GRANDE LIBRO DEI FIORI DI BACH di Mechthild Scheffer Ed. Corbaccio
La stanchezza cronica è un problema molto frequente e diffuso: succede spesso di sentirsi svogliati, stanchi, a volte addirittura spossati, senza un motivo ben preciso. È come se improvvisamente ed inspiegabilmente il nostro serbatoio di energia vitale si fosse svuotato, lasciandoci prostrati ed impotenti.
Spesso siamo tentati di liquidare questi segnali attribuendoli in modo scontato allo “stress della vita moderna”. Ebbene sono qui per dirvi di non sottovalutarli, anzi di prenderli in seria considerazione, perché, se persistenti, questi sintomi, possono diventare una vera e propria patologia, la “sindrome da stanchezza cronica” o CFS (Chronic Fatigue Syndrome).
Secondo la PNEI (Psico-neuro-endocrino-immunologia) è necessario riequilibrare il sistema nervoso, ormonale, immunitario, tenendo conto anche della personalità e della psiche dell’individuo. Lo stato emotivo di un soggetto ed il suo livello energetico sono determinati dall’autoconsiderazione e dallo stato fisiologico. La persona che accusa stanchezza cronica tende a concentrarsi sul proprio grado di affaticamento non perdendo occasione oltretutto di ripeterlo a se stesso e agli altri, e tutto ciò lo porterà a rimanere nello stato in cui si trova. Pertanto il percorso più efficace consisterà in un programma concepito per aiutarlo a riequilibrare la propria mente, la sua fisiologia e la sua attitudine in modo da ricaricarsi di nuova energia.
Si deve ovviamente tener conto dell’unicità della persona e dei molteplici fattori che spesso sono alla base dello squilibrio. Sintomi che ancora una volta ci esortano a prenderci cura di noi, del nostro stile di vita, per riappropriarci della nostra energia e carica naturale con ottimismo e gioia di vivere.
Molte persone lamentano frequentemente di sentirsi stanche e cercano comunque un “ricostituente che tiri un po’ su”. La stanchezza è legata a parecchie situazioni differenti: convalescenze, gravidanza, stati postinfluenzali, ma anche a situazioni più importanti come il diabete, le anemie, l’ipotiroidismo. A volte può essere la conseguenza di una terapia antibiotica, cortisonica, antipertensiva, ecc. Quando escludiamo tali cause organiche difficilmente inquadriamo la stanchezza come patologia. Per alcune persone la spossatezza va oltre il fisico prendendo così una tonalità affettiva magari con una sensazione di inadeguatezza, può essere l’inizio di una depressione.
E’ difficile per un individuo adattarsi a questo stato di stanchezza spesso accompagnato da stati ansiosi-depressivi, insonnia o sonnolenza, difficoltà di concentrazione e di apprendimento. Dal punto di vista fisico si può avere un peggioramento per esempio dello stato dei capelli e delle unghie. Anche un’infezione intestinale da Candida Albicans (un fungo che esiste normalmente nel nostro organismo ma che una buona flora batterica tiene a bada) può essere causa di stanchezza cronica, così come può esserlo una carenza di Magnesio il quale ha la capacità di attivare numerosi enzimi, contribuisce a mantenere la carica elettrica delle cellule, in particolare quelle di muscoli e nervi, è coinvolto nel processo di produzione di energia. Alimenti ricchi di Magnesio sono: mandorle, alghe, lievito di birra, fichi e albicocche secche, datteri, prezzemolo e cibi integrali in genere.
Per aumentare il livello di energia è basilare consumare cibi freschi e naturali, non conservati, privi di sostanze chimiche e conservanti che possono contribuire a intossicare il fegato e creare intolleranze alimentari, alimenti ricchi di fibre che consentono una maggiore pulizia intestinale.
Anche l’esposizione a solventi, additivi alimentari, pesticidi, metalli pesanti e altre tossine, può compromettere seriamente la funzionalità epatica. Un fegato congestionato ha un minore flusso biliare (colestasi) e questo è senz’altro un fattore peggiorativo.
Se si ripristina, attraverso una sana alimentazione, una buona funzionalità epatica e intestinale, il livello di energia cresce, il sistema immunitario si fortifica, la candida non trova un ambiente adatto e non prolifera eccessivamente.
La Fitoterapia:
Tra i rimedi più utilizzati per la stanchezza cronica troviamo gli adattogeni, piante dal profilo chimico anche molto diverso tra loro, ma che in comune hanno la capacità di migliorare le funzioni vitali di adattamento dell’individuo, agendo sul sistema nervoso, su quello endocrino e quello immunitario, sono rimedi di “terreno” laddove l’omeostasi è minacciata da condizioni di stress cronico, qualunque sia l’agente stressante. Tali piante si associano sempre al altri rimedi a tropismo mirato.
Ginseng
GINSENG: indicato in caso di stress cronico da astenia psicofisica con compromissione metabolica (ipercolesterolemia e iperglicemia). Si assume non oltre un mese per un massimo di tre cicli l’anno. Le principali controindicazioni sono: serie patologie cardiache, ipertensioni gravi, l’uso in contemporanea di cardiotonici, psicofarmaci, cortisoni, contraccettivi orali; non si usa in gravidanza e nell’infanzia.
ELEUTEROCOCCO: ha uno specifico intervento modulatore sul sistema immunitario. È pertanto utile quando la stanchezza si accompagna ad un cedimento delle difese organiche, per cui quando il soggetto è più esposto ad infezioni respiratorie, dermatologiche, gastroenteriche, genitourinarie. Serve per prevenire e trattare evitando così recidive e cronicizzazioni. Stesse controindicazioni del Ginseng con l’aggiunta di quella relativa alla contemporanea assunzione di anticoagulanti.
ASTRAGALO: anche questa pianta ha notevoli proprietà immunostimolanti, ma si contraddistingue da GINSENG e ASTRAGALO per le sue proprietà drenanti più marcate a livello epatico e renale. È consigliata per alle persone soggette a infezioni delle vie respiratorie, oppure con tendenza alla formazione di edemi agli arti inferiori e intorpidimento delle estremità. Ha proprietà antinfiammatorie.
In caso di controindicazioni nell’uso di piante adattogene o in alternanza ad esse, si possono utilizzare Oligoelementi:
Manganese (Mn) per persone che lamentano stanchezza al mattino ma che si converte in vigore intellettuale e fisico la sera (diatesi allergica).
Manganese-Rame (Mn-Cu) per soggetti che si stancano facilmente, cin una stanchezza che peggiora man mano che passa la giornata (diatesi ipostenica).
Manganese-Cobalto (Mn-Co) per chi ondeggia tra alti e bassi energetici (diatesi distonica).
Prugnolo
Rame-Oro-Argento (Cu-Au-Ag) per chi si sente spossato tutto il giorno.
All’Oligoelemento diatesico si possono abbinare i Gemmoderivati, poichè le gemme delle piante sono una vera e propria concentrazione di energia vitale:
Fico MG per il soggetto di tipo allergico sempre esageratamente attivo che non riesce a concedersi pause di riposo e che inizia ad accusare stanchezza ricorrente. La pianta agisce sull’ipotalamo, ghiandola endocrina che ha un ruolo strategico nello scadenzare i ritmi funzionali dell’intero organismo.
Tiglio MG: facilita il sonno e migliora il riposo notturno, lavorando sull’asse cortico-ipotalamico e elevando il tasso delle serotonine.
Quercia MG: stimolante endocrino e immunitario. Ottimo in caso di stress con stanchezza soprattutto fisica.
Prugnolo MG: oltre a combattere la stanchezza è molto importante a livello immunitario, previene le infezioni, è particolarmente adatto a giovani e bambini.
Betulla verrucosa semi MG: combatte la stanchezza, in particolare quella mentale, migliora l’attenzione e la concentrazione, migliora l’insonnia di chi si sveglia troppo presto al mattino e non riesce più a riaddormentarsi, è un tonico dell’umore, argina tendenze depressive.
La cistite è una patologia tanto comune quanto fastidiosa e come tutte le infiammazioni comporta bruciore, sintomo di fuoco e quindi, simbolicamente di conflitto, di lotta.
L’ottica naturopatica ci porta a chiedere: “lotta con che cosa?” Molto spesso con la libera espressione di sé e della propria sessualità, considerata la vicinanza anatomica dell’apparato genitale. Con queste premesse non stupisce certo che ne soffra principalmente il sesso femminile. Pertanto si deve indagare sull’origine di questo disturbo, non tanto per cercare di sopprimere i sintomi, quanto per riequilibrare con consapevolezza situazioni di vita quotidiana.
La cistite è un’infiammazione della vescica generalmente di origine batterica. Nelle donne è molto comune: chi ne soffre in modo silente e chi ne soffre in modo ripetuto, almeno un episodio all’anno. Le infezioni delle vie urinarie non sono mai da sottovalutare, possono essere un problema serio perché nel 55% dei casi possono risalire verso la parte superiore dell’apparato urinario e giungere fino ai reni. L’urina secretata dai reni è sterile fino a quando arriva all’uretra che la trasporta dalla vescica all’orifizio uretrale esterno. I batteri giungono nell’uretra prevalentemente dalle feci e, nelle donne anche dalle secrezioni vaginali.
Qualsiasi condizioni che porti al ristagno di urina favorisce l’insorgenza di cistiti che tenderanno a cronicizzare se l’attività immunitaria e la funzione intestinale non sono integre. Quindi è importante conservare un abbondante volume urinario, uno svuotamento completo della vescica, un’ottimale funzione intestinale e del sistema immunitario.
La cistite acuta si presenta classicamente con bruciore e minzione urgente, frequente e dolorosa, dolore sovrapubico e spesso in fondo alla schiena. A volte si può presentare anche con sangue nelle urine; il dolore poi sale nella regione lombare anche con brividi e febbre. Tutto ciò indica un’infezione del rene.
La Naturopatia tratta le cistiti di origine infettiva stimolando le normali capacità difensive dell’organismo nei confronti delle infezioni: bisogna aumentare il flusso dell’urina bevendo molto (bisognerebbe bere almeno due litri di acqua al giorno, evitando di bere bevande gassate, caffè, alcolici), ripristinare un corretto pH per inibire la crescita dei microrganismi, stimolare il sistema immunitario, prevenire l’adesione dei batteri alle pareti della vescica, ripulire e regolarizzare l’intestino.
L’Escherichia Coli è di gran lunga il germe più comune e spesso causa di cistite ed è di provenienza intestinale. I mirtilli rossi ed il succo di mirtillo rosso sono particolarmente benefici nel trattamento delle infezioni delle vie urinarie. Infatti studi recenti dimostrano che sostanze contenute nel mirtillo rosso riducono la capacità dell’Escherichia Coli di aderire alle pareti di vescica ed uretra. E’ provato che i batteri per poter provocare l’infezione, hanno bisogno di questo contatto; il mirtillo rosso, interferendo con tale processo, riduce la probabilità di infezione e, se questa è già in atto, aiuta l’organismo a combatterla.
Tuttavia è anche importante ricordare che la maggior parte del succo di mirtillo che troviamo in commercio contiene un terzo di succo di mirtillo unito ad acqua e zucchero. Siccome lo zucchero ha un effetto poco positivo sul sistema immunitario, vien da sé che è meglio evitare questo tipo di succo e privilegiare l’assunzione di mirtilli rossi spremuti addolciti con succo di mela.
Abbiamo precedentemente detto che la cistite è infiammazione e pertanto è un carico di acidità nelle urine. Un ottimo metodo per far fronte alla cistite può essere perciò alcalinizzare le urine e una delle erbe più adatte a questo scopo è l’Uva ursina che contiene componenti antibatterici efficaci in ambiente alcalino. È di aiuto anche il consumo in abbondanza di aglio e cipolla per le loro proprietà di immunostimolanti e antimicrobiche.
Oltre a questi semplici consigli fitoterapici e alimentari, soprattutto per quanto riguarda la prevenzione, puntiamo su una alimentazione sana ed equilibrata soprattutto per mantenere una regolare funzione intestinale. Organizziamo i nostri piatti quotidiani con fibre, cereali integrali, frutta e verdura, limitando parecchio l’uso di formaggi stagionati, carni rosse e insaccati per ridurre al massimo l’infiammazione del colon e l’alterazione della flora batterica.
Nel mondo della Fitoterapia possiamo approfittare dei benefici di molteplici piante deputate al miglioramento e risoluzione della cistite: Ontano neroMG,Betulla biancaMG, LigustroMG se la mucosa appare leggermente ulcerata, UvaursinaTM (che abbiamo visto in precedenza) è sicuramente la più efficace, ha ottime proprietà diuretiche e antisettiche date dagli idrochinoni presenti, ma proprio per per questi principi attivi poco maneggevoli, si raccomanda di non assumere il rimedio per più di una settimana soprattutto in presenta di patologie gastriche e renali.
Il Mirtillo rossoMG migliora la qualità delle mucose degli apparati situati in zona pelvica (urinario, genitale, intestinale). È davvero utile in tutti i casi di cistite ed è fondamentale in caso in cui la disbiosi, ossia l’alterazione della flora batterica interessa questi tre apparati a fasi alterne o contemporaneamente.
Noce MG antisettico, astringente, cicatrizzante, antinfiammatorio, rimedio di terreno da utilizzare per parecchio tempo.
Ginepro MG è un ottimo drenante a tropismo epatico e renale, aiuta quando la diuresi è scarsa, quando l’infezione rischia di raggiungere il rene e quando l’Uva ursina viene sconsigliata.
Gli oli essenziali, sono perfetti sia in prevenzione sia per il trattamento della cistite, in fase acuta e nelle forme croniche. Abbiamo già visto che il maggior responsabile della cistite batterica è l’Escherichia Coli, ma di seguito troviamo anche lo Stafilococcus Epidermidis, lo Streptococcus Fecalis e altri germi aerobi della flora fecale quali, Klebsiella, Proteus, Pseudomonas e Enterobacter.
Parecchi oli essenziali vengono utilizzati proprio per la loro spiccata attività antisettica nei confronti di questi patogeni e, arma fondamentale è sempre la prevenzione. Pochi e piccoli gesti per prevenire l’infezione e l’infiammazione: un’accurata e quotidiana igiene intima utilizzando detergenti neutri con l’aggiunta di poche gocce di Niaouli, di Tea tree e di Copaiba (in 100 ml di detergente aggiungere 5 gocce per ogni olio essenziale). questa miscela di oli è indicata per mantenere la normale acidità delle mucose, rafforzare le naturali difese e combattere le infezioni. I movimenti devono essere sempre dalla vagina all’ano e mai al contrario, altrimenti si rischierebbe di trasportare materiale fecale all’interno con la probabile comparsa di infezione urinaria.
Le persone che soffrono di cistite possono ricevere giovamento dalla Riflessologia Plantare: alcuni punti riflessi del piede, se massaggiati, stimolano il sistema immunitario , altri favoriscono il drenaggio dell’infiammazione e infine altri aumentano la secrezione delle endorfine, con conseguente diminuzione del dolore. Nella visione olistica dell’uomo, il Naturopata considera anche l’aspetto emozionale legato alla cistite, pertanto con l’utilizzo dei Fiori di Bach durante il trattamento (Riflessologia integrata), è possibile amplificare il beneficio toccando con delicatezza la radice energetica del problema.
Naturalmente parlando di cistite il trattamento sarà focalizzato sull’apparato urinario: si massaggia delicatamente il punto riflesso del rene penetrando lentamente in profondità in questo modo si migliora l’energia fisica della persona e di conseguenza anche la sua capacità di far fronte all’infezione. Si prosegue sula zona dell’uretere per migliorare l’infiammazione e favorire la minzione, si tratta con delicatezza il punto riflesso della vescica.
Il massaggio riflessologico migliora il drenaggio linfatico, favorisce la funzione della minzione evitando in questo modo i ristagni che possono favorire la proliferazione batterica. Dal punto di vista emozionale il trattamento aiuta la persona a far riemergere le proprie paure per elaborarle e di conseguenza superarle. Si utilizza il Fiore di Bach Olive come sostegno alla stanchezza che ne deriva e Aspen per lavorare sulle paure vaghe e indefinite che mettono in continuo allarme la persona causandole notevole stress. Si continua in questo modo il trattamento massaggiando la zona della circolazione linfatica, del surrene e della colonna vertebrale.
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