
ASMR, acronimo di Autonomous Sensory Meridian Response (risposta autonoma del meridiano sensoriale), fenomeno percettivo che sta letteralmente spopolando sulle piattaforme più note quali TitTok e Youtube, è una sensazione emotiva positiva e di rilassamento generata da specifici stimoli uditivi e/o visivi che si basa sul rilascio di neurotrasmettitori come endorfine e serotonina. Utilizzando una chiave di lettura prettamente psicoanalitica e qualche contributo delle neuroscienze cercheremo di scoprire ed ipotizzare il perché di tutto questo successo; nello specifico perché questi stimoli uditivi sarebbero la fonte di questo stato positivo rilassato?
Per iniziare diremo che in generale il rilassamento, essendo al contempo un fenomeno sia corporeo che mentale, ha rivestito un notevole interesse in psicoanalisi: fin dagli albori infatti lo stesso Freud aveva tenuto ben presente la centralità del corpo nello sviluppo psichico;“Il corpo è ciò che c’è di più profondo nella mente: la mente si costruisce sulla propria esperienza del corpo.”(Anzieu, 1994). Non esiste il dualismo mente/corpo ma uno psichico dato dalla relazione dei due, considerato come un’entità unica e complessa.
All’interno delle stanze di analisi si è osservata una relazione tra la capacità di rilassare la muscolatura e la possibilità del paziente durante la seduta di associare liberamente i propri contenuti di pensiero sbloccando ricordi arcaici nella memoria; esperienza che si ritrova anche nell’ASMR in cui questi rumori ritmici, delicati e sussurrati fanno spesso riemergere sensazioni dimenticate di quando eravamo piccoli riportandoci indietro nel tempo.
Ma cos’hanno di tanto speciale questi rumori ritmici, sussurrati e delicati?
Facciamo un passo indietro.. Alla luce delle nuove conoscenze sulla vita psichica del feto si hanno prove sempre più convincenti dell’esistenza di una recettività mentale fin dai primi mesi di sviluppo embrionale: i dati sulla maturazione neurologica del feto riportati da Minkowski affermano che dal settimo mese di gestazione sono aperti tutti i canali sensoriali e quindi il feto è in grado di ricevere stimoli; l’input che riceve non è solo il rifornimento garantito dal cordone ombelicale ma anche la voce della madre e del padre, il battito cardiaco della madre, i rumori intestinali e quelli ritmici della respirazione (Fornari, 2005).

Si può quindi riconoscere l’importanza della vita intrauterina su quella post natale; Silvia Vegetti Finzi (1994) a tal proposito dice che nel pianto del neonato affiora la nostalgia di quel paradiso perduto che è stato per lui l’utero materno di cui conserva ancora memoria sensoriale di appagamento e di quiete.
Nel neonato c’è ancora mentalmente molto del feto e di conseguenza sarà per lui importante ritrovare le sensazioni che abitualmente aveva dentro il corpo materno come il calore, il dondolio, i rumori ritmici e ovattatati (Vallino & Macciò, 2010). Da che mondo e mondo ogni madre sa che per fare passare il neonato dall’agitazione alla quiete è necessario prenderlo in braccio così da ripresentificare i vissuti del contenimento uterino, così come ogni madre sa che la sua voce, i suoni ritmici, il dondolio possono essere riconosciuti e riportare ad uno stato di rilassatezza e pace. Determinate sensazioni tattili, cenestesiche e uditive sono quindi fondamentali per tranquillizzare il neonato in angoscia e se fossero importanti anche per il rilassamento di un adulto?
Se ci pensiamo i suoni proposti nell’esperienza percettiva dell’ASMR non sono altro che qualcosa di molto simile a ciò che potrebbe sentire un bambino nella pancia della madre: suoni delicati, ovattati e ritmici. In conclusione potremmo dire che un’ipotesi sulla potenza rilassante di questa esperienza potrebbe derivare dalla riattivazione di memorie molto antiche, memorie che rimandano a quel paradiso perduto che era il grembo materno. Contrariamente alla ragione comune si potrebbe ipotizzare che una parte di noi molto regredita e primitiva desidera ritornare là dove tutto è iniziato, all’interno di quell’esperienza psichica precocissima che è l’esperienza di non-separazione, l’esperienza del soddisfacimento totale dei nostri bisogni.
Dott.ssa Giulia Cesana (Psicoterapeuta)
Bibliografia:
Anzieu, D. (1994). Il pensare: dall’Io pelle all’Io pensate. Roma: Edizioni Borla
Fornari, F. (2005). La nascita psichica. Rivista di Psicoanalisi, 51(1), 181-190
Freud, S. (1922). L’io e l’Es. O.S.F. 9
Spiller, D. (2003). Le tecniche di rilassamento a scuola. Bergamo, Ed. Junior
Spiller, D. (2015) (A cura di). Tecniche corporee/Rilassamento. Consultato da https://www.spiweb.it/la-ricerca/ricerca/tecniche-corporeerilassamento/
Vallino, D. & Macciò, M. (2010). Essere neonati: Osservazioni psicoanalitiche. Roma: Edizione Borla.
Van Buren, J., & Alhanati, S. (A cura di). (2013). Stati primitivi della mente: Una ricerca psicoanalitica. Roma: Astrolabio Editore.
Vegetti Finzi, S. (1994). A piccoli passi. La psicologia dei bambini dell’attesa ai cinque anni. Milano: Mondadori